La valutazione dei Disturbi dello Spettro Autistico nell’infanzia ha due aspetti essenziali: l’identificazione del rischio (sotto i 30 mesi) e la definizione di una diagnosi che tenga conto degli aspetti nucleari e di ulteriori domini aggiuntivi. Scopo di questo articolo è presentare un approccio che consideri essenziale combinare la valutazione clinica con l”uso di strumenti volti ad analizzare i diversi livelli di funzionamento del bambino.
Metodo. La valutazione globale all’Istituto di Ortofonologia di Roma comprende l’ADOS-2 e la Leiter-R per la valutazione della sintomatologia, del livello di gravità, del funzionamento cognitivo non verbale e del ragionamento fluido; il TCE e la UOI per identificare, rispettivamente, le capacità emotive del bambino e la capacità di comprendere le intenzioni degli altri, come precursori della teoria della mente. All’interno di questa valutazione, sono inclusi anche il Brief-P, lo Short Sensory Profile e l’RBS per la valutazione delle funzioni esecutive, del profilo sensoriale e dei comportamenti ristretti e ripetitivi, osservati dai genitori.
Risultati. Viene descritto come definire un profilo di sviluppo affidabile, che consenta di pianificare un intervento specifico calibrato sul potenziale del bambino e sulla sua traiettoria di sviluppo. Sono anche presentati due casi clinici. L’intero processo è finalizzato sia ad una valutazione dettagliata del funzionamento del bambino sia all’identificazione di un progetto terapeutico specifico e di fattori predittivi per il raggiungimento di un risultato ottimale.