Salve,
ho sono una studentessa universitaria.
Studio economia, gioco a tennis da tantissimi anni e ho tanti hobby.
Studio in una città universitaria, vivo ormai praticamente sempre lì, torno dalla mia famiglia nel week-end circa ogni due settimane. Sono una persona super attiva, faccio tantissime cose ogni giorno e mi muovo molto.
Ritengo la mia vita felice, non mi manca nulla, ho una splendida famiglia, un ragazzo e degli amici su cui posso sempre contare.
Sono sempre, però, stata una persona ansiosa, ma ultimamente, stando fissa in casa da quasi 2 mesi, quest’ansia pare si sia aggravata. In casa viviamo da anni con mia nonna, 87 anni, è sempre stata una persona positiva, attiva ed energica ma, credo inevitabilmente negli ultimi periodi non lo è più così tanto, diciamo ci sono degli alti e bassi. Da quando sono bloccata in casa e, quindi, ci sto a contatto tutti i giorni, lei è diventata il mio pensiero fisso, sono quasi ossessionata dal fatto che lei possa sentirsi male.
Dimenticavo… la mia più grande paura è il vomito, vedere o sentire le persone vomitare mi fa sentire male, ho tachicardia, tremo e piango, è una vera e propria fobia. Ecco, svariate volte questo succede a mia nonna, non riesco a togliermi questi episodi dalla testa e ho la costante paura che questi possano ripetersi.
Ho passato, a tal proposito, svariate notti completamente insonni e ormai vado a letto con l’ansia e paura che possa succedere di nuovo, la mattina mi sveglio appena sento un minimo rumore mi agito.
Non riesco più a sostenere questa situazione, rovina le mie giornate.
Spero possiate darmi anche un minimo consiglio per aiutarmi a superare questa cosa. Vi ringrazio tanto
Un saluto.
Anonima, 21 anni
Cara Anonima,
comprendiamo le tue preoccupazioni, questo è un periodo molto duro per tutti: il timore del contagio, la paura della morte, la situazione di costrizione a casa, il distanziamento sociale, il non poter coltivare i rapporti extrafamiliari, il non sapere quando questa situazione terminerà sono tutti elementi che agiscono anche inconsapevolmente, procurando ansie, destabilizzando l’equilibrio personale e mettendoci a contatto con la nostra vulnerabilità.
Quando si affronta una situazione di emergenza, come quella che stiamo vivendo, il sonno, proprio come sta accadendo a te, può essere una delle prime funzioni a risentirne. La preoccupazione genera un’allerta che non permette il rilassamento necessario fondamentale per il sonno; a questo in genere si aggiunge la paura di non riuscire a dormire che genera un circolo vizioso per il quale l’ansia compromette e interferisce con il ritmo circadiano.
Il fatto di stare molto tempo a casa, inoltre, aumenta il contatto con se stessi ed è così che le paure non del tutto affrontate ed elaborate, riemergono in modo più forte e massiccio.
Da quello che ci dici la tua vita era molto attiva e mediante le tue attività certamente convogliavi molte delle tue energie, che adesso sembrano in gran parte riversarsi su pensieri che diventano, come scrivi tu, quasi ossessivi e sulla fobia che ci racconti.
E’ sicuramente importante poter condividere lo stato di vulnerabilità che stai vivendo, non vergognandoti di quanto ti sta accadendo. Quello che può fare la differenza è riuscire ad accogliere la paura, considerandola un’opportunità che può dischiudere una maggiore conoscenza di te stessa. A tal proposito ti chiediamo: hai provato a condividere e raccontare questo tuo stato di preoccupazione con qualcuno di cui ti fidi e che ti fa sentire accolta? Se è capitato come è andata? Ti è stata di aiuto?
Può essere utile, inoltre, creare un ambiente sereno attorno a te poco prima di andare a dormire, magari scegliendo una lettura piacevole o una musica distensiva che ti possa fare compagnia e ti permetta di rilassarti.
Ci racconto, poi, che anche prima della quarantena ti definivi una persona ansiosa, in passato come hai affrontato i periodi difficili? Può essere importante infatti fare riferimento a risorse che già in precedenza ti sono state utili.
Speriamo di averti dato degli spunti di riflessione utili. Considera infine che se la stato di ansia e paura dovesse continuare nel tempo, puoi rivolgerti anche a professionisti che possono svolgere dei colloqui on line e darti un suggerimento ancora più specifico.
Sperando di esserti stati di aiuto e rimanendo a disposizione se ci vorrai scrivere ancora, ti mandiamo un caro saluto!