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Si aggiunge anche la mia fortissima dipendenza da smartphone…

Salve cari esperti, sono una ragazza di 22 anni e torno a scrivervi perché mi sento parecchio turbata e non so davvero con chi parlarne.
Da piccola sono stata una bambina molto socievole, mi piaceva stringere amicizia con chiunque incontrassi fuori, ero ben voluta, ero anche una bambina prodigio in quanto ho imparato a parlare prestissimo e a leggere altrettanto presto. Le maestre mi mettevano alla cattedra per spiegare ai miei compagni tutto quello che avevo capito prima di loro (dalla chimica all’inglese, soprattutto l’inglese che ho imparato a parlare a 4 anni grazie ad un video corso per bambini). Adesso ovviamente le cose sono più o meno cambiate. Crescendo è normale cambiare, non si può pretendere di rimanere uguali a prima, quasi impossibile a mio parere, però credo di avere un problema enorme con me stessa. Il fatto è questo: non mi sopporto, sono diventata asociale, mi trovo male quando sono con altre persone, mi sento presa in giro, come se tutti ce l’avessero con me. Ho solo un paio di amiche e quando esco con loro mi ritrovo spesso insieme a persone che non conosco. Quasi sempre da queste persone ricevo brutte occhiate, indifferenza, come se non fossi nessuno quando in realtà io sono sempre gentile e cordiale, mai sgarbata, contrariamente a loro. Ce la metto tutta a stringere amicizia con queste nuove persone, proprio come facevo in passato, ma è come se risultassi antipatica ai loro occhi e di conseguenza io mi inibisco così che, quelle rare volte in cui mi invitano ad uscire, trovo una scusa e rimango a casa. Effettivamente non ho mai avuto fortuna in amicizia, non ho mai conosciuto persone umili e semplici. Mi reputo una persona tanto, troppo semplice e forse è proprio questo che agli altri non piace. Purtroppo oggi bisogna essere “folli e accollativi” per poter essere accettati, ma non sono una di quelle persone “interessanti” che si accollano qualunque cosa pur di piacere a qualcuno. Non mi piace quando qualcuno cerca di impormi qualcosa che non voglio fare, che sia un’uscita o una qualsiasi cosa, specialmente quando so che ci sono persone sconosciute. Sono molto testarda e metto sempre in primo piano me stessa perché ho capito che, facendo il contrario, non ricavo nulla di positivo. In più sono molto ansiosa, la mia ansia mi sta trascinando in una forte depressione che mi fa essere pigra, senza voglia di fare niente, non mi sento abbastanza motivata nel fare ciò che mi piace. Manca poco alla mia laurea e dovrei studiare, impegnarmi seriamente, ma non riesco del tutto. Si aggiunge anche la mia fortissima dipendenza da smartphone, cresce in me un sempre più forte senso di colpa tutte le volte che sparisco dai social o non rispondo a qualcuno su whatsapp. È una lotta che affronto da tanti anni ormai, le provo tutte ma finisco sempre a perdere ore e ore dietro allo schermo senza riuscire a vivere serenamente la mia giornata. Ritengo che i social abbiano preso completamente la mia vita e quando provo a mettere via il cellulare, il mio pensiero va sempre lì. A volte non sopporto neanche che le persone debbano pretendere una mia risposta quando in realtà io ho una vita da vivere, ho degli impegni, voglio e devo studiare per diventare chi ho sempre voluto essere, ma sono combattuta perché mi sento sempre più dipendente da un mondo che in questo periodo dovrebbe appartenermi poco. Spero possiate darmi qualche piccolo consiglio per superare questa mia insicurezza e questa dipendenza affinché io possa proseguire serenamente con i miei studi senza sentirmi in dovere di dar conto ad altre persone poco utili al mio progresso. Mi scuso per la lunghezza del testo!

Roro, 22 anni


Cara Roro,
la tua lunga e-mail ci aiuta a comprendere almeno un pò il clima emotivo che caratterizza le tue giornate, e quindi ci permette di provare ad esserti utile. La nota iniziale sulla tua infanzia ci fa pensare che potresti avere un’intelligenza fuori dal comune, quindi i tuoi processi mentali potrebbero funzionare o avere una velocità diversa dagli altri e, in qualche modo, tutto ciò ha fatto aumentare le distanze tra te e chi ti circonda.
Ormai sei una giovane donna, quindi avrai senz’altro compensato tanti aspetti in modo adattivo e ora ci sembra di capire che sei una ragazza impegnata negli studi, capace di riflettere su di sè e alla ricerca del giusto equilibrio tra distanza e vicinanza rispetto agli altri .
Comprendiamo che non sia semplice trovare la misura che ti faccia sentire il calore umano ma senza sentirti invasa e la lontananza che non ti faccia sentire sola ma che ti permetta di sentirti indipendente e autonoma.
Questa ricerca forse talvolta ti porta ad atteggiamenti ambigui verso gli altri, da una parte scrivi che fai di tutto per stringere amicizia con persone nuove, dall’altra però ti ritrovi a rifiutare gli inviti che ricevi. Questo confonde te e forse anche gli altri.
Ti vogliamo tranquillizzare chiarendoti che talvolta è normale avere paura ad aprire il mondo interno agli altri e avere imbarazzi o timori fa parte del percorso di crescita, per cui non spaventarti se ti senti a disagio, concentrati piuttosto su ciò che ti piace dell’idea di avere un amico. Questa motivazione ti potrà essere utile a superare gli ostacoli che normalmente si incontrano.
Stare dietro uno schermo se da una parte ti fa sentir protetta e “collegata” al mondo esterno, d’altra parte ti crea una barriera che non ti permette di sentire e vedere gli altri. Imparare a leggere gli atteggiamenti degli altri è un arte che si impara strada facendo, a volte sbagliando, a volte chiedendo direttamente all’altro cosa pensa di te, o se c’è qualcosa che lo disturba. Magari scoprirai che agli gli altri vivono gli stessi momento di imbarazzo che vivi tu.
Ci chiediamo, vista la tua capacità di analisi e di riflessione, se hai mai pensato di rivolgerti ad uno psicologo. Potrebbe essere un percorso che ti piacerebbe fare per conoscere meglio te stessa? Riteniamo infatti che possa essere una buona possibilità sia per cercare di capire come stare meglio con te stessa che con gli altri.
Cara Roro, come capirai è difficile via e-mail essere precisi e accurati, in quanto la tua storia richiederebbe ulteriori domande e approfondimenti, e merita forse di essere affrontata in un rapporto diretto. Speriamo in ogni caso di averti dato degli spunti di spunti di riflessioni utili.
Se vorrai condividere altre domande e dubbi torna pure a scriverci.
Un caro saluto!