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Dovrei imparare accettare le sue reazioni seppur così tanto forti per me?…

Torno nuovamente a scrivervi in merito al mio rapporto con mio padre. Anche oggi abbiamo avuto una piccola discussione e purtroppo ci rimugino da tutto la giornata. Purtroppo non riesco ad accettare il fatto che si arrabbi in maniera esagerata anche per delle piccolezze, pur sapendo che ormai questo è il suo modo, mi fa stare tanto male le volte in cui sbraita per delle sciocchezze, anche quando non sono coinvolta personalmente. Oggi in seguito all’ennesima reazione esagerata dinanzi ad una mia piccolezza, mi sono molto infastidita e ho alzato la voce con lui, per poi scoppiare a piangere. Purtroppo mi viene da piangere ogni volta che assisto a scene del genere e vorrei chiedervi come poter evitare che ciò accada. Preferirei non scoppiare a piangere, mi sento fragile in quei momenti. E poi come dovrei comportarmi quando la sua reazione “esagerata” avviene in presenza di altra gente? Spero vivamente in una risposta, ogni volta che mi rivolgo a voi è come se mi sfogassi, ricevessi una risposta che mi è poi da input per agire successivamente. Diciamo che il fatto che mio padre abbia spesso queste reazioni spropositate mi porta a sentirmi “limitata” in molte cose. Forse quasi “penalizzata” delle volte. Mi bloccano le sue reazioni e temo a fare delle cose proprio per paura delle sue reazioni, delle sue urla, della sua voce estremamente potente mentre urla, mi risuona anche ora in testa. Nonostante vada in università e quindi non sia così tanto piccola so che non avrebbe nessun problema a tirarmi un ceffone davanti agli altri o sbraitare in pubblico se è nervoso. Se solo si limitasse al “privato” in queste sue reazioni forse lo preferirei. Quando lo fa in pubblico sono pervasa da uno stato di agitazione e angoscia, anche se non lo fa con me. Forse mi preoccupo troppo di quello che pensano gli altri, a lui invece non importa. Agisce e basta. Forse dovrei non rimuginarci e far subito finta che non sia successo nulla e parlagli normalmente subito dopo? Purtroppo mi è difficile, sono orgogliosa come credo lo sia anche lui in verità. Un ultima domanda: È normale aver paura delle reazioni del proprio padre al punto da sentirsi condizionata e intimorita ogni volta in cui devo fare qualcosa che magari credo possa turbarlo? Dovrei imparare accettare le sue reazioni seppur così tanto forti per me e vivere più liberamente le cose? A volte penso che chi mi sta vicino se mi fidanzassi possa allontanarsi da me se venisse a conoscenza di questi lati di mio padre. È così? Mi sento troppo associata a lui e forse dovrei capire che io sono io anche indipendentemente da lui. Indipendentemente dal mio sfogo ci tengo a sottolineare che non voglio assolutamente “dipingere” mio padre come una persona cattiva, perché so al 100% che non lo è. Ha solo dei modi molto bruschi delle volte. Ha un grande cuore e vi avevo già parlato di tutti i suoi innumerevoli pregi. È pronto ad aiutare chi è in difficoltà. Voglio molto bene a mio padre, ci sono tante cose che ho imparato da lui, quando sbaglia sono la prima a riprenderlo, ma son prontissima a difenderlo davanti a chiunque quando qualcuno  gli manca di rispetto.

Anonima


Cara Anonima,
non devi assolutamente sentirti in colpa se in uno spazio di sfogo emergono prevalentemente aspetti più difficili. Nessuno è buono o cattivo, ma in ognuno di noi ci sono molteplici sfumature. E’ proprio questo che rende le persone complesse e perchè il giudizio spesso si incastra solo una parte e non sulla totalità della persona. Tu stai parlando di atteggiamenti che agitano in te stati di profonda ansia e non stai parlando del bene, del rispetto che provi verso tuo padre. Ci hai colpito una tua frase quando sottolinei che “io sono io anche indipendentemente da lui”. La differenziazione crediamo sia proprio un punto di partenza importante che abbiamo evidenziato anche nelle precedenti domande. A volte sembra che tu faccia confusione su ciò che appartiene a te, ciò che appartiene a tuo padre, su quale sia il confine legittimo che tu puoi tollerare. Sei grande e hai una tua opinione, hai bisogno di sentirti riconosciuta nel tuo ruolo da adulta e non necessariamente le urla o l’umiliazione devono essere un canale corretto di comunicazione. Non possiamo usare gli altri come deposito delle nostre frustrazioni o altro.
Forse è sempre più importante per te trovare uno spazio di ascolto psicologico che possa aiutarti a raccogliere queste importanti domande e che ti spingano a trovare strategie funzionali. Capire quando puoi lasciar andare, quando devi imporre le tue idee. Trovare il tuo spazio di affermazione.
Sperando che questi spunti di riflessione possano esserti di aiuto.
Un caro saluto!