fbpx
Aut.Decr.Reg.Lazio - Accreditato con il S.S.N (Servizio Sanitario Nazionale) - Associato F.O.A.I. (Federazione degli organismi per l’assistenza delle persone disabili)
UNI EN ISO 9001 EA 38

Ragazze in relazioni tossiche: “Vorrei uscirne, cosa ho che non va?”

Gli psicologi IdO: La consapevolezza è il primo passo, no alle colpevolizzazioni

Confusione sui propri sentimenti, insieme alla consapevolezza di dover uscire da situazioni sentimentali ‘tossiche’ e desiderio di ‘salvarsi’. Sono le emozioni che emergono da alcuni messaggi ricevuti dagli psicologi del progetto di supporto ‘Lontani ma vicini‘, realizzato da Diregiovani.it e Istituto di Ortofonologia (IdO).

Anya ha una relazione travagliata col suo ex ragazzo, che a propria volta ha problemi di dipendenza dalla cocaina, dal quale non riesce a staccarsi definitivamente. “Ho iniziato a frequentare dei gruppi di dipendenti affettivi come consigliato dalla mamma della mia migliore amica alla quale racconto sempre tutto- racconta la ragazza- Così ho capito che c’erano molte persone come me nella mia situazione che avevano delle storie brutte alle spalle e che non riuscivano ad uscirne”. Eppure frequentare questi gruppi non ha messo Anya al riparo dal ricadere nelle braccia del suo ex. “Lo incontro per caso ad una cena da amici, beviamo, ci ubriachiamo e andiamo a letto insieme- spiega- Adesso ho paura mi sento confusa e triste e spaventata. Ho tradito il mio ragazzo con il mio ex che avevo tradito col mio attuale ragazzo! Sembra un rebus o uno scherzo? Che persona sono?”, si domanda infine chiedendo aiuto agli esperti.

Elisa racconta invece di una storia travagliata e dolorosa con la sua ragazza, fatta di incomprensioni, litigi continui, accuse, un estenuante lascia e prendi. “Dicono che tutti hanno problemi e che forse io vorrei troppo che tutto fosse perfetto, e invece dovrei accettare i suoi difetti come lei accetta i miei. Ma quelli sono difetti?- chiede agli psicologi- Sono io la strana? Perché non riesco a mettere un punto? Mi sento manipolata. Per stare con una così avrò anch’io qualche problema, no? A sto punto mi piacerebbe sapere qual è, per lavorarci un po’ su”.

In entrambe le risposte, gli esperti sottolineano alle ragazze l’importanza della loro volontà di capire i propri sentimenti e di uscire da queste relazioni difficili. Ma “questa intraprendenza- spiegano ad Anya- non necessariamente ci mette al riparo da eventuali errori, soprattutto quando ci sono relazioni così travagliate e complesse dove centrale sembra essere un fattore autodistruttivo. Non è questo il momento di cadere in un tunnel di colpevolizzazioni o svalutazioni, ma forse è importante fare chiarezza soprattutto sui tuoi sentimenti- chiariscono- spesso in quelle che vengono definite “relazioni tossiche”, prevale un bisogno incondizionato di cercarsi nonostante questo implichi il danneggiare equilibri e relazioni stabili. Forse questo episodio deve spingerti a riflettere di più sulle tue consapevolezze e sui tuoi bisogni”. Quanto ad Elisa, secondo gli psicologi oltre ad offrire il proprio aiuto alla sua ragazza, anche lei potrebbe aver bisogno di un sostegno psicologico. “Perché- spiegano- uscire da relazioni così ‘tossiche’ non è facile, ci vuole chiarezza, lucidità e coraggio. Da quello che scrivi traspare la tua forza e la tua onestà (soprattutto con te stessa), e forse dentro di te già sai qual è la soluzione migliore per te. Ma puoi farcela da sola?  Intanto prenditi un po’ di tempo per te, per capire, per riflettere, per alleggerirti da tutta questa pesantezza. E cerca di valutare bene le tue decisioni”.

Una ricerca condotta dall’IdO nel 2018 sembra in linea con i sentimenti e le consapevolezze mostrati delle autrici dei due messaggi. Dall’indagine emerge infatti che “la gestione dell’emotività e delle relazioni interpersonali sembrano un punto di maggiore fragilità per le ragazze. Ciononostante- riflettono gli esperti dell’IdO- sappiamo che nelle ragazze generalmente emerge una maggiore capacità a riconoscere le proprie emozioni e a comunicarle verbalmente rispetto ai ragazzi, che potrebbe anche rappresentare una migliore capacità di interrogarsi sui propri stati emotivi, di riflettere sulle proprie emozioni e relazioni e di identificare, e quindi riportare, le proprie difficoltà”.