Perchè le persone si tagliano e cosa possiamo fare noi per aiutarli e per convincerli a non farlo più??
Dada, 14 anni
Cara Dada,
il cutting, (questo è il termine inglese con cui si definisce l’azione di tagliarsi ripetutamente in modo intenzionale), è una pratica autolesionista purtroppo sempre più diffusa e possiamo considerarla un sintomo, un indice di profondo malessere. Le cause di un comportamento autolesionista possono essere diverse: per scaricare lo stress, trasformando un impalpabile disagio interiore in una più reale e gestibile sofferenza fisica; per riprendere un contatto con il proprio corpo; per mostrare agli altri che si sta davvero soffrendo, spesso i comportamenti autolesivi sono una richiesta di aiuto; per attenuare dei sensi di colpa, come punizione per delle azioni fatte. Chi ricorre all’autolesionismo lo fa non riuscendo a smettere pur capendo che non è una soluzione ai suoi problemi. E’ difficile da capire ma il più delle volte è così. Sempre più ragazze oggi si tagliano, lo fanno, a detta loro, per “controllare esperienze penose e angoscianti”, infatti sostengono che il dolore fisico appare più sopportabile di quello psicologico. Ma possono farlo anche per “sentirsi vive”: il dolore fisico contrasta la sensazione di vuoto, di angoscia o abbandono, ecc. Il paradosso di questa condotta è che ciò che generalmente genera dolore, nel cutter produce un sollievo emotivo immediato. Difficile rinunciarvi per questo motivo.
In tutti i casi è il sintomo di un profondo disagio psichico che deve essere curato da uno specialista come uno Psicologo/Psicoterapeuta. Ciò che si può fare è stare vicine alle amiche senza giudicarle, potete invece parlarci e aiutarle a dirvi cosa le fa stare così male, aiutarle a trovare una soluzione ai loro problemi, sostenerle… In un secondo momento, potete inoltre consigliargli di rivolgersi a uno Psicologo, a volte nelle scuole c’è uno sportello d’ascolto psicologico, per esempio tu stessa puoi accompagnare la tua amica la prima volta… è un inizio ma può essere determinante. Oppure possono rivolgersi al Consultorio per adolescenti dove non è necessario essere accompagnati da un adulto. Anche lì c’è lo Psicologo con cui poter parlare liberamente e chiedere un aiuto.
Nella speranza di esserti stati d’aiuto, se ti va puoi continuare a scriverci…
Un caro saluto!