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Ogni volta che mio padre si avvicina avverto un senso di ansia e disagio…

Buonasera dottore, mi chiamo Serena, ho 19 anni e sono anni che sento di avere un problema che mi crea forte disagio ma non sono mai riuscita a parlarne con nessuno. Cercherò di spiegarmi… Ogni volta che mio padre si avvicina a me avverto un senso di ansia e disagio, come se mi sentissi nuda davanti a lui. Questa cosa mi mortifica perché ogni volta, nel rifiutare il contatto, il mio atteggiamento diventa involontariamente aggressivo e io non voglio che lui si offenda. Però sento davvero un profondo fastidio interiore, tendo a coprirmi e mi mette davvero ansia l’abbraccio nel momento in cui sento il contatto tra il mio petto e il suo. In sintesi, mi sento a disagio nell’avvicinarmi col seno a lui. Mi sento a disagio anche all’idea di avere le mestruazioni stando in casa con lui. Mi sento a disagio quando la sera, prima di andare a dormire, mi chiede di sdraiarmi sul letto a fargli una “coccola”. Mi da terribilmente fastidio anche solo il pronunciare il termine “coccole” associato a papà. Ogni volta che avverto questo fastidio, mi sale anche una rabbia indescrivibile e non so verso chi, sento come se volessi rompere qualcosa per sfogarmi e liberarmi da questa sensazione così brutta. La stessa cosa mi succede con altre figure maschili ma non con tutte. Per esempio con il mio fidanzato sono sempre io a cercare il contatto fisico e le coccole. Con mio fratello, mio cugino, mio zio e molti altri, invece, mi sento davvero in imbarazzo e vorrei scomparire. Non so se può trattarsi di qualcosa che deriva da un mio disturbo sessuale o meno. Sto studiando servizio sociale all’università e tante volte ho provato ad “analizzarmi” da sola. A volte penso che magari mio padre potrebbe aver abusato di me ma non ricordo nessun evento a riguardo, se non di aver fatto una volta il bagno con lui, ma ero davvero molto piccola. Oppure, sembrerà strano da raccontare, ma c’è un evento che mi è davvero rimasto impresso. Verso i 10 anni mio padre mi ha fatto firmare una lettera, una specie di contratto padre-figlia per gioco, in cui io sottoscrivevo che, al compimento dei miei 16 anni, avrei dato il permesso a papà per farmi dare un mozzico sul sedere da lui. So che sembrerà stupida come cosa, ma quel fatto mi ha davvero turbata e se ci ripenso mi arrabbio. Non so davvero come gestire la situazione, a volte mi sento a disagio con me stessa anche in momenti stupidi (tipo durante la doccia) e mi viene da pensare a mio padre e a questa mia strana sensazione. Lui è buono, mi vuole davvero bene, ha sempre lavorato e fatto mille sacrifici per me. C’è sempre se ho bisogno di lui, ma questa situazione mi fa stare davvero male…
Grazie mille se leggerà e scusi per il disturbo

Serena, 19 anni


Cara Serena,
nessuna cosa è “stupida” se è fonte di turbamento e di disagio e tu, in queste righe, hai espresso con molta chiarezza come ti fa stare questa situazione. Forse aver deciso di scriverci può rappresentare un punto di partenza importante, qualcosa si sta muovendo dentro di te portandoti a fare delle riflessioni, a porti tante domande e a conoscere le sensazioni che ti suscita il contatto con tuo padre. Parli di ansia, fastidio, sensazioni “brutte” che sicuramente non ti fanno stare bene e non ti fanno vivere serenamente né la quotidianità né il rapporto con tuo padre. Sono aspetti profondi e complessi quelli che hai fatto emergere in questo spazio e tanto importanti da aver bisogno forse di uno spazio diverso che possa aiutarti a dare un senso a tutto questo. Quello che stiamo cercando di dirti è di valutare la possibilità di consultare uno psicologo in grado di offrirti davvero quello di cui hai bisogno, ovvero di un luogo sicuro e protetto dal segreto professionale nel quale raccontare anche i pensieri più fastidiosi e ingombranti, solo attraverso un lavoro nel profondo puoi essere aiutata a capire come gestire questa situazione e conoscere le radici di questo malessere. Hai mai provato a parlarne con qualcuno? Dici di aver provato ad analizzarti da sola e questo fa pensare che in te si sia fatta spazio la voglia di capire, ma non sempre da soli si riesce. Alcune cose vanno risolte facendosi aiutare e unendo le proprie risorse interne con le competenze di uno specialista. Riflettici, davvero può essere un’opportunità per stare meglio e per viverti nel miglior modo anche il rapporto con il maschile in generale e la sessualità.
Speriamo di averti offerti degli spunti su cui riflettere.
Torna a scriverci quando vuoi!
Un caro saluto!