“Per molto tempo si è pensato che il problema del ritiro sociale, il fenomeno dei cosiddetti hikikomori, fosse la conseguenza dell’uso sfrenato dei videogiochi. Oggi sappiamo che non è così, ma che anzi il mondo virtuale è l’alternativa preziosa che questi ragazzi hanno quando, per motivi ancora da capire fino in fondo, decidono di ritirarsi dalla società”. A dirlo è Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che con un team di psicologi e psicoterapeuti, e il supporto della Fondazione Mite, ha dato vita al progetto ‘Ritirati ma non troppo’: gruppi di sostegno online alle famiglie con ragazzi hikikomori partiti a inizio pandemia.
Dall’esperienza del progetto teorico-clinico è nato lo spunto di ‘Nostalgici anonimi’, un videogioco nato ad agosto 2020 “che parte dall’analisi delle narrazioni più comuni e vicine agli hikikomori per capire meglio il linguaggio con cui comunicano”, spiega Jacopo Mascolini, game director e writer del videogioco che ha realizzato insieme a un’illustratrice, un programmatore e un esperto di musica.
“Gli hikikomori sono ragazzi generalmente di alta intelligenza con un mondo interno molto variegato- spiega Di Renzo- e l’idea del videogioco nasce con l’intento di trovare un modo in cui consentirgli di esprimersi. Non c’è alcun obiettivo terapeutico, il videogame vuole consentire a questi ragazzi di comunicare con l’esterno. Dal momento che i loro rapporti sono tutti virtuali- sottolinea la psicoterapeuta- utilizzare un videogioco, che è il loro linguaggio, può essere la strada giusta. La necessità è di conoscerli meglio- rimarca Di Renzo- perché il rischio è che il mondo che questi ragazzi hanno lasciato fuori non sappia esattamente come è connotato il mondo che hanno dentro, profondamente ricco”. Dunque “farli uscire dal silenzio per riuscire a trovare immagini, parole o qualunque cosa possa appartenergli”, dice la psicoterapeuta.
Sulla scia di queste riflessioni ‘Nostalgici anonimi’ nasce come visual novel di fantascienza. “È un tipo di videogioco molto usato dagli hikikomori”, spiega Mascolini. Il gioco è strutturato in capitoli e al momento sono stati rilasciati i primi due, gratuitamente, sulla piattaforma Steam. L’ambientazione è un futuro in cui impera la razionalità, mentre emozioni e nostalgia verso i prodotti di intrattenimento del passato vengono visti come una malattia definita ‘natsukashii’. “Chi soffre di ‘natsukashii’ viene inserito in un programma, chiamato appunto ‘Nostalgici Anonimi’, dove l’androide Angel aiuta a guarire facendo dimenticare il passato e le emozioni che lo accompagnano, per portare i protagonisti/giocatori ad accettare la razionalità pura con l’obiettivo di diventare dei bravi cittadini”, spiega ancora il game director. Nel secondo capitolo si incontrano altri tre personaggi, ognuno con delle caratteristiche particolari: un ragazzo molto timido e introverso che ha difficoltà a parlare e a relazionarsi con l’altro; un ragazzo che è estremamente agitato e violento; una ragazza precisa e organizzata. “Il giocatore deve scoprire le loro caratteristiche dialogando e ascoltandoli. Il dialogo e l’ascolto sono, infatti, l’arma principale per vincere il gioco e l’elemento centrale è la scelta- dice Mascolini- le scelte del giocatore sono fondamentali per seguire una delle linee narrative del gioco”.
Con ‘Nostalgici anonimi’ i giocatori sono coinvolti direttamente nella costruzione della trama. “Abbiamo creato una pagina Discord (una piattaforma di messaggistica istantanea e distribuzione digitale progettata per la comunicazione tra comunità di videogiocatori, ndr) dove si può discutere del gioco e dare feedback sui capitoli successivi, perché l’obiettivo è costruire la storia insieme e far interagire i giocatori tra loro”. L’opportunità del videogioco, infatti, “è l’essere modificabile e aggiornabile quasi in tempo reale in base ai feedback degli utenti. ‘Nostalgici anonimi’ vuole essere un prodotto di intrattenimento giocabile da tutti a partire dai 14 anni, e non solo dai ritirati sociali”, conclude Mascolini.