Salve sono una ragazza di 22 anni, scrivo qui perché siete molti disponibili e sento di potermi aprire.
Ho conosciuto un uomo molto più grande di me,pochissimo tempo fa,nutro nei suoi confronti una fortissima attrazione mentale.
Ci troviamo bene,parliamo di ogni cosa,ma non capisco se il suo è un interesse reale o e ‘ solo a causa di un lieve problema al piede che mi porta a camminare male,più passa il tempo più mi lego a questa persona,dato che ci sentiamo praticamente sempre e quando prendo il pullman lo vedo.
Ho paura, non so se la mia paura è legata alla troppa differenza d’età o che possa provare qualcosa di più di una semplice amicizia o entrambe,oramai si è instaurata una grande confidenza che mi crea disagio, non saprei dire bene il perché,lui dice di non provare niente per me,ma poi quando parla mi fa pensare il contrario. Cosa dovrei fare? Da un lato vorrei bloccare l’amicizia qui, prima che mi possa affezionare ulteriormente, ma poi mi ripeto che non ci sia niente di male,aspetto una vostra risposta.
Anonima, 22 anni
Cara Anonima,
provare emozioni contrastanti in una situazione come quella che stai vivendo tu è fisiologico poiché ci sono molti elementi che rimandano ad una condizione nuova e probabilmente complessa da gestire.
Non sappiamo quanta differenza di età ci sia tra te e questa persona ma ci parli di un uomo “molto più grande” e questo probabilmente genera in te una preoccupazione costante che stimola emozioni insolite
Oltre a questo, probabilmente anche la grande confidenza che si è instaurata in un contesto “estraneo” (la fermata del pulman) ti rimanda una condizione disorientante.
Siamo abituati ad avere altri contesti relazionali dove approfondire e creare legami mentre questo rapporto si colloca in una dimensione quotidiana ma esterna alla tua vita personale.
In tutto questo subentra la preoccupazione che la vicinanza emotiva di questo uomo sia derivata da un tuo problema fisico. Forse esiste una tua personale fragilità che ti fa leggere tale comportamento come gentilezza e non come interesse reale.
A volte, idealizziamo delle situazioni proprio perché siamo impossibilitati ad approfondire un rapporto che invece preferiamo lasciare su un piano intermedio tra la fantasia e la realtà.
E’ possibile che il desiderio di una relazione idealizzata (una persona sconosciuta e più grande) tenga in un certo senso a distanza la possibilità di una reale condivisione affettiva?
Speriamo di averti lasciato spunti di riflessione utili:
Torna a scriverci se ne senti il bisogno.
Un caro saluto