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Mi sembra che io possa avere un crollo emotivo da un momento all’altro…

Comincio con il dire che sono stata indecisa sul se scrivere o no per un paio di settimane. Non so se riuscirò a descrivere bene quello che provo ma tenterò.
Negli ultimi mesi tutto sta andando un po’ male diciamo, sono sotto pressione a causa della scuola e anche se lavoro bene sotto pressione sta diventando troppa. Sia i professori che i miei genitori hanno delle aspettative su di me che non penso di essere capace di raggiungere.
Inoltre il rapporta tra mia madre e mia nonna sta peggiorando e mia nonna a volte me ne parla come se fosse colpa mia o almeno è quello che capisco.
Molte cose delle quali avevo paura ora non mi intimoriscono più, per esempio andare in bici a tutta velocità verso un incrocio senza temere che una macchina possa investirmi. A volte mi trovo a pensare che la cosa peggiore che potrebbe accadere fosse di morire e non me ne importa più di tanto. Un po’ di giorni fa ho avuto la tentazione di buttarmi giù da una finestra al quinto piano,a casa di mia nonna e da quel giorno ci sto pensando sempre di più.
A scuola a volte mi accorgo che se sono stressata smetto di respirare e vado in completa apnea, non me ne rendo nemmeno conto.
Non riesco più a concentrarmi per periodi abbastanza lunghi perché penso a cose …non molto positive, ecco.
In questi ultimi mesi sto cominciando a preoccuparmi sempre di più del mio aspetto fisico, mi peso forse troppe volte e a volte anche se ho fame preferisco non mangiare. Cerco di mangiare sempre il meno possibile, dopo ogni pasto mi viene la sensazione di stare per vomitare e a volte l’impulso di provocare il vomito anche se solo pensarci mi fa stare male. Mi sembra che io possa avere un crollo emotivo da un momento all’altro, ogni volta che provo a parlarne mi sembra stupido e inutile e quindi non lo dico a nessuno.
Grazie in anticipo e scusate per l’eccessiva lunghezza.

Anonima, 15 anni



Cara Anonima,
grazie per la fiducia che hai riposto in questo servizio non deve essere stato facile rendere visibile tutto ciò che porti dentro da un pò. Raccontarlo è un passo importante perchè aiuta a mettere un pò di ordine, a condividerne il peso ma forse anche a vedere delle risorse.
Hai fatto connessioni molto interessanti, quando dici che in situazioni dove prima c’era la paura ora c’è una spinta a metterti maggiormente in pericolo, come buttarti giù, farla finita o smettere di mangiare.
Come nelle condotte autolesive il bisogno di ferirsi, farsi mare,  serve a mettere in secondo piano la sensazione di vuoto, di angoscia che si prova.  Alzare la percezione sensoriale, sfidare il limite estremo, fare i conti con l’adrenalina pura potrebbe essere un modo per “sentirsi vivi” e uscire da quel senso di appiattimento.
A volte queste immagini così forti sembrano essere rassicurarti sembrano essere uno scudo importante ma non ci rendiamo conto che silenziano invece tutte le risorse che abbiamo. Sembra quasi di essere in una spirale negativa che non si placa mai ma che anzi ingloba sempre più aspetti. La sua funzione sembra essere quella di non farti sentire mai adeguata.
Ad esempio le difficoltà scolastiche sono molto correlate a questo profondo disagio che vivi al punto che anche la memoria e la concentrazione sono sature e sembra che tu non sia più capace di studiare o sia svogliata.
Le aspettative e i sensi di colpa sicuramente non aiutano nell’individuare vie di uscite.
E invece forse devi proprio partire dalle cose che hai scritto oggi a noi, ci vuole tanto coraggio per esporti e siamo sicuri che tu abbia molta più forza di quella che credi. Sei riuscita a fermarti e a chiedere aiuto. Parti da questo. 
Hai mai parlato con qualcuno di cui ti fidi di questi vissuti? Magari confrontarsi con amiche, o figure adulte di riferimento può aiutarti a trovare altre strategie per arginare i tuoi timori o darti più sollievo.
Ormai in ogni liceo trovi uno sportello di ascolto psicologico, che è uno spazio gratuito messo a disposizione per voi ragazzi per poter liberamente parlare dei vostri vissuti emotivi. E’ uno spazio neutro, privo di giudizio, che può magari aiutarti a decifrare meglio il tuo disagio.
L’età che stai attraversando è molto complessa e difficile non vergognarti o sentirti meno, non permettere agli altri di metterti etichette che non ti appartengono, non sei sola.

Torna a scriverci ogni volta che vuoi.
Um caro saluto!