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Le anfetamine: storia e curiosità

Pervitin, Benzedrine e Philopon, sono diverse declinazioni del principio attivo dell’anfetamina che differisce nei diversi luoghi geografici di produzione. Ricordiamo che l’anfetamina tende a stimolare il rilascio di due neurotrasmettitori, la dopamina e noradrenalina.

Questo aumento permette al soggetto di sentirsi più attivo, pieno di energia, motivato, riducendo invece il senso di fame e di stanchezza. Prevale dunque uno stato euforico privo di inibizioni e paure.
L’effetto dura a lungo (spesso più di dodici ore) e causa assuefazione già dal primo utilizzo. Seppure si riscontra al termine dell’effetto un importante calo dell’umore e un susseguirsi di stati apatici. In caso di alto dosaggio potrebbero insorgere disturbi del linguaggio, dell’attenzione e della concentrazione.
Quali sono le origini dell’anfetamina?

Sebbene il commercio delle anfetamine orientativamente parte nel 1900, esisteva già dai tempi antichi in Cina una pianta che aveva delle proprietà curative simili e si chiamava Ephedra. Questa pianta era usata per tossi e raffreddori, e per aumentare la concentrazione e lo stato d’allerta. Solo nel 1885, il chimico giapponese Nagayoshi Nagai riuscì ad estrarre per la prima volta dalla pianta il principio attivo che venne poi chiamato efedrina. Ma per poterla mettere in commercio servivano quantità enormi per cui ci si adoperò per creare un sostituto sintentico.
Nel 1932, quindi una compagnia farmaceutica di Philadelphia, introdusse sul mercato il Benzedrine Sulfate che si presentava come un inalatore per trattare le congestioni nasali, non occorreva la prescrizione medica.

A seguito dell’osservazione degli effetti della benzedrina americana sulle prestazioni degli atleti alle Olimpiadi di Berlino del 1936, il dottor Fritz Hauschild del gruppo farmaceutico Temmler, perfezionò la formula con nuovi metodi di sintesi brevettò nel 1937 la prima metilanfetamina tedesca col nome Pervitin.
In Giappone invece nello stesso periodo una delle sostanze più popolari a base di metanfetamina era il Philopon.
La connessione tra questi punti geografici così distanti del planisfero è proprio l’epidemia anfetamica che si è diffusa nel periodo della seconda guerra mondiale.
Questi stimolanti venivano difatti dati ai soldati poiché, sebbene non aumentasse la capacità di concentrazione e di risoluzione di problemi complessi, impediva ai soldati di addormentarsi e ne diminuiva la stanchezza. Inoltre, la metanfetamina sopprimeva i freni inibitori e combattere sembrava più facile.

Non furono solo i militari a “beneficiare” di queste compresse, anche gli operai che lavoravano nelle industrie belliche ne facevano largo uso. Il conflitto spingeva a lavorare più a lungo e più duramente per proteggere la patria; in questo contesto, prendere stimolanti per aumentare la propria produttività era visto come un dovere patriottico. Quando la guerra finì rimasero in magazzino quintali di pillole che furono subito trasformate in illecito business questa volta per aiutare la gente non ad affrontare il fuoco ma a sopportare la povertà, la fame, la sconfitta.

Nel 1971 il Controlled Substances Act del 1971 catalogò anfetamina e metanfetamina come sostanze con un alto potenziale di abuso connesso a dipendenza psicologica o fisica. Nello stesso anno, le Nazioni Unite promulgarono la Convenzione sulle sostanze psicotrope in cui anfetamine e metanfetamine sono diventate sostanze controllate dal programma II, una categoria altamente restrittiva ai sensi del trattato. In questo modo si è cercato di creare un commercio fortemente regolamentato.


Lo sapevi che:

  • Sono 27 milioni le persone che nel 2019 hanno dichiarato di aver fatto uso nell’ultimo anno di anfetamine o metanfetamine, altri 20 milioni hanno invece fatto uso di ecstasy. I dati, resi noti dal United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC), sono stati pubblicati nel World Drug Report 2021, rilasciato il 24 giugno.
  • Nel 1938 il Pervitin  veniva indicato per stimolare per la psiche e la circolazione, depressione, ipotonia, spossatezza, narcolessia, convalescenza postoperatoria, crisi di astinenza da alcol, cocaina e oppiacei. Ne facevano uso tutti gli strati sociali, senza barriere di genere, di età, di classe sociale. Lo usavano gli studenti per preparare gli esami, le infermiere e le centraliniste per resistere ai turni di lavoro, i traslocatori per affrontare i lavori pesanti, e anche macchinisti, scrittori, pompieri, parrucchieri, operai, casalinghe, macchinisti, membri del partito. Vennero commercializzate perfino delle praline ripiene di metanfetamina per rendere meno faticosi i lavori domestici.
  • Dopo la grande restrizione in Giappone per attenuare il dilagare dei tossicodipendenti, la mafia locale ha spostato i laboratori prima in Corea del Sud e poi a Taiwan.
  • Nei primi mesi del 1942 anche la Royal Air Force inglese (RAF) cominciò a fare grossi ordinativi di Benzedrine americano in modo da tenere alto il morale delle truppe.
  • Si pensa che la guerra lampo del 10 maggio 1940 che in cui i tedeschi invasero il Belgio fu grazie all’azione del Pervitin che permise ai soldati di non dormire per tutta la durata dell’offensiva, riducendo i freni inibitori e portandoli a continuare ad avanzare.

Dubbi e domande:

Anonima, 15 anni
Ci sono droghe che aiutano a migliorare lo studio e la memoria?…


In questa puntata dei “Griffin” Stewie è sotto l’effetto delle anfetamine…