Studi dell’ultimo decennio dimostrano che nei bambini con autismo, oltre alle difficoltà nelle aree linguistiche, sociali e relazionali, sia presente una compromissione dei meccanismi di simulazione incarnata, ossia di quei comportamenti imitativi del corpo che consentono di dare un contenuto esperienziale alle emozioni proprie e altrui (Gallese, 2006). Rintracciare questa tipologia di risposta emozionale che i bambini con autismo sono in grado di mettere in atto, definibile anche come contagio emotivo, permette di spostare il focus terapeutico dalla riduzione delle espressioni sintomatiche comportamentali del bambino, alla promozione dell’espressione delle sue capacità di regolazione emotiva. Obiettivo di questo studio è stato indagare la presenza di contagio emotivo in 53 bambini con autismo di età compresa tra i 22 e i 66 mesi, attraverso il Test di Contagio Emotivo (Di Renzo & Stinà, 2011) e verificare le aree di contagio emotivo più o meno compromesse. È emerso che la gravità del disturbo è strettamente correlata all’incapacità del bambino di rispondere agli stimoli emotivi, che la risposta emotiva è indipendente dalla capacità cognitiva ma è correlata alla gravità del disturbo e che l’emozione a cui rispondono maggiormente i bambini è la felicità, mentre quella a cui rispondono meno è la rabbia.