Il ritorno di molte persone al lavoro in modalità mista, parte in presenza, parte da casa, potrebbe favorire un nuovo equilibrio all’interno delle famiglie italiane, “con una maggiore disponibilità dei genitori rispetto al passato, con minor bisogno di baby sitter e nonni”. Ciò che conta è che “il genitore deve prendersi la responsabilità del proprio ruolo, non viverlo passivamente. Quindi la gestione del tempo lavorativo in casa e del tempo libero va vissuta con autorevolezza, per trasmettere sicurezza ai figli”. Il suggerimento viene da Bruno Tagliacozzi, psicoterapeuta e coordinatore della Scuola di specializzazione IdO-Mite, intervenuto all’open day trasmesso in diretta facebook sulla pagina @IstitutodiOrtofonologia, organizzato dalla Scuola per illustrare come gli psicoterapeuti dell’età evolutiva vengano formati proprio per ‘Aiutare la famiglia a tornare in presenza’, come suggerito dal titolo dell’incontro.
“Il ritorno al lavoro con un sistema misto- constata lo psicoterapeuta- ci fa risparmiare molto tempo, almeno un paio d’ore per chi vive nelle grandi città. E questo è anche tempo che i bambini trascorrono di più in famiglia, che va reso gioioso, proficuo”. In che modo? “L’autorevolezza del ruolo genitoriale deve camminare parallelamente all’affettività- chiarisce Tagliacozzi- noi possiamo chiedere a un bambino di darci un aiuto solo se gli dedichiamo delle attenzioni, tempo di gioco e di affettività. Quel tempo in più che guadagniamo grazie al lavoro da casa- tiene inoltre a precisare l’esperto- è prezioso anche per gli adulti, perché utilizzato in modo fruttuoso può aiutarli a gestire il ritorno alla vita fuori casa dei figli”, conclude.