I cannabinoidi
Sarà capitato a molti di sentire termini come “erba”, “maria”, “spinello”, “joint”, ecc… con cui si definisce in gerco la cannabis, ma cosa è esattamente la cannabis e cosa sono i cannabinoidi?
La Cannabis sativa è un arbusto molto diffuso in aree a clima temperato e tropicale dove può crescere spontaneamente o essere coltivata.
I Cannabinoidi sono dei composti chimici che si dividono in naturali o sintetici, cioè prodotti artificialmente. I fitocannabinoidi sono quelli naturali che si trovano nella pianta di Cannabis, il termine comprende molti componenti attivi fra cui i più importanti e noti sono: il tetraidrocannabinolo (THC) che è il cannabinoide psicoattivo principale, il cannabidiolo (CBD) e il cannabinolo (CBN).
La Cannabis, e i suoi derivati, sono sostanze dotate di azione psicotropa, ovvero capace di modificare lo stato psico-fisico di una persona e sono le sostanze stupefacenti più consumate in Europa e nel mondo. Gli effetti psicotropi sono dovuti soprattutto al principale fitocannabinoide presente nella Cannabis, il TCH.
I derivati più conosciuti e diffusi della cannabis o, meglio, dalle infiorescenze femminili di tale pianta sono:
la Marijuana che è formata da un miscuglio di foglie, fiori e semi secchi di colore verde, marrone o grigiastro; l’hashish che viene prodotta dalla resina della cannabis, si presenta in forma solida, di colore marrone, emanante un forte odore e viene assunta fumandola.
Ma qual è il meccanismo d’azione dei cannainoidi nel corpo?
I cannabinoidi agiscono sul cervello e sugli altri organi mimando l’azione di sostanze prodotte naturalmente dall’organismo, gli endocannabinoidi. Il sistema endocannabinoide è coinvolto in una serie di processi fisiologici, tra cui lo stimolo dell’appetito, la percezione del dolore, l’umore e la memoria.
In diverse zone del corpo, anche nel cervello, sono situati i recettori cannabinoidi che fanno parte di questo sistema. I cannabinoidi della pianta della cannabis si legano ed interagiscono con gli stessi recettori che interagiscono con gli endocannabinoidi prodotti all’interno del corpo.
Ad esempio il THC, si lega ai recettori nel cervello creando effetti psicoattivi che alterano le percezioni.
In questo meccanismo è coinvolto anche il sistema nervoso centrale che controlla molte funzioni del corpo come movimenti, pensieri, memoria.
Per questo oltre alla sensazione di rilassatezza o euforia l’uso di cannabis può avere degli effetti
psicologici e neurologici tra cui: riduzione della memoria, riduzione dei riflessi, alterazione della coordinazione dei movimenti, alterazioni dell’umore, allucinazioni, panico ecc…
L’influenza del consumo di cannabis sulle funzioni di memoria o sulla alterazione dei movimenti può avere degli effetti secondari molto pericolosi come la ridotta capacità di guidare.
L’abuso di cannabis, come per altre sostanze psicotrope, può portare ad una dipendenza psicologica.
L’effetto indotto dalla cannabis varia notevolmente in base alla personalità di chi l’assume, allo stato psicologico, a condizioni esterne, alla modalità d’uso e alla quantità di THC assunto.
In base a queste condizioni la cannabis può provocare differenti effetti anche sullo stesso individuo e pertanto lo stato fisico ed emozionale indotto non è mai facilmente prevedibile.
Lo sapevi che:
- La Cannabis fino alla metà del secolo XX veniva largamente utilizzata per la sua fibra tessile e per la produzione di carta. Oggi sono coltivabili legalmente per uso tessile alcune varietà di cannabis selezionate e senza principio attivo
- Esiste un uso terapeutico e medico di Cannabis regolamentato da leggi, che viene usato anche per l’ eliminazione del dolore in alcune malattie come la sclerosi multipla, oppure come effetto antinausea e antivomito, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali in chemioterapia, radioterapia e terapie per HIV o per la riduzione dei movimenti involontari del corpo e del viso nella sindrome di Gilles de la Tourette.
Dubbi e domande:
Anonimo,
Fumo cannabis da 5 anni ma non la reggo più come prima…
Luca, 23 anni
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