fbpx
Aut.Decr.Reg.Lazio - Accreditato con il S.S.N (Servizio Sanitario Nazionale) - Associato F.O.A.I. (Federazione degli organismi per l’assistenza delle persone disabili)
UNI EN ISO 9001 EA 38

Goldrake e Jung protagonisti del nuovo Venerdì culturale IdO-MITE

Lo psicologo Mauro Giulietti esplora la lettura junghiana degli anime

‘Goldrake meets Jung’, è questo il titolo del nuovo Venerdì culturale organizzato dalla Fondazione MITE in collaborazione con l’Istituto di Ortofonologia (IdO) per rispondere a una domanda: ‘E’ possibile una lettura junghiana degli anime?’. L’incontro, in programma venerdì 6 novembre alle 21 sulla piattaforma Google Meet (visibile a questo link: https://meet.google.com/ijh-gvbi-yus), sarà tenuto da Mauro Giulietti, psicologo clinico che da più di 10 anni lavora con adolescenti e giovani adulti nella fascia d’età 15-35 anni.

“L’analisi simbolica di tipo junghiano, solitamente associata ai sogni, permette di riconsiderare il valore contenutistico e comunicativo di questi cartoni- spiega Giulietti- permettendo di leggere significati che agiscono direttamente in profondità”.

Dopo un’ introduzione sull’impatto dell’animazione giapponese in Italia negli anni ’80, la conferenza si soffermerà sull’analisi di Goldrake, il cartone che più di ogni altro ha conquistato i cuori e aperto le porte delle case degli italiani all’animazione giapponese. La scelta di dare maggiore spazio a una singola opera “è finalizzata a privilegiare una lettura in profondità, quale modello utile per la lettura anche di altri prodotti- precisa lo psicologo- Per poter comprendere meglio la simbologia, l’opera verrà considerata all’interno del contesto storico e della continuità delle opere del suo ideatore, Go Nagai, il padre dei cosiddetti ‘robottoni'”. L’animazione giapponese, arrivata in Italia a fine anni ’80 tramite i palinsesti televisivi, è passata dall’essere un prodotto di uso popolare ad uno di nicchia per appassionati. Fino ad oggi sono stati scritti diversi saggi sull’argomento, soprattutto da parte di critici cinematografici, sociologi e appassionati, come Luca Raffaeli, Marco Pellitteri e Giudo Tavassi, che hanno permesso di riconsiderare il valore di questi prodotti troppo spesso svalutati come infantili o volgari.

Anche la Psicologia ha cominciato a muoversi riconoscendo come  l’identificazione con i personaggi possa divenire un prezioso canale di comunicazione per poter elaborare problemi profondi, così come proposto dalle arteterapeute Loretta Salzillo e Maria Grazia Cocconi.

Mauro Giulietti si pone sulla scia di questa rivalutazione con l’intento di portare un contributo capace di mettere in luce i contenuti con un’ottica finora inesplorata.  Lo psicologo partecipa anche al progetto dell’IdO ‘Ritirati, ma non troppo’ sul fenomeno degli hikikomori.