“In questi mesi di lockdown abbiamo riflettuto su quanto una metodologia che implichi tra i suoi presupposti teorici la complessità e il rispetto, abbia una maggiore facilità nell’dattarsi al cambiamento. E questa è stata una riflessione costante, perché il cambiamento che abbiamo vissuto è avvenuto in tempi veramente molto rapidi e la metodologia, che da sempre accompagna l’IdO, è stata la grande alleata nell’affrontare la quarantena”. A sottolinearlo è Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia, in occasione del venerdì culturale ‘Racconti dell’emergenza Covid-19. Rimanere empatici nella pratica clinica a distanza’. Una serata, organizzata dalla Fondazione Mite, pensata proprio per riflettere sul lavoro che l’équipe dell’IdO è riuscita a mettere in campo durante la fase 1 dell’emergenza. “Ci sembrava importante comunicare le cose che siamo riusciti a fare, come incoraggiamento a continuare e come momento di riflessione per tutti”, evidenzia la psicoterapeuta.
Nel corso dell’incontro le logopediste Francesca Sgueglia Della Marra, Gianna Palladino e Simona D’Errico, la neuropsichiatra infantile Elena Vanadia, le psicoterapeute Laura Sartori, Flavia Ferrazzoli, Paola Vichi, Francesca D’Amico e Floriana Meoli, hanno presentato le iniziative attivate dall’Istituto di Ortofonologia all’interno degli sportelli online ‘IdO con Voi’ e ‘Lontani ma vicini, 30 psicologi in ascolto’. Due servizi a disposizione di scuole e famiglie, promossi nell’ambito della task force del ministero dell’Istruzione e in collaborazione con la Società italiana di Pediatria (Sip).
Due le tematiche centrali: Il pensiero clinico e il processo di trasformabilità terapeutica al tempo della Pandemia; gli adattamenti, le risorse e le criticità affrontate da bambini, adolescenti, genitori, studenti, insegnanti e terapeuti durante l’emergenza Covid-19.
“Ci ha stupito come, fin dalla prima volta, si sia potuti entrare nei problemi in maniera profonda. Tutti erano pronti. Tutti stavamo condividendo un momento difficile. E’ stata un’emozione molto forte”, dice ancora Di Renzo. “A noi interessa soprattutto comunicare che tutto questo si può fare. Sappiamo che a settembre/ottobre solo alcune attività riprenderanno, quindi questo incontro vuole anche essere uno stimolo, un invito a pensare insieme”, conclude la psicoterapeuta.
04/06/2020