Background: I bambini con disturbo dello spettro autistico mostrano un deficit nei processi neurobiologici. Questo deficit ostacola lo sviluppo di un comportamento intenzionale e appropriato nel risolvere i problemi, che porta il bambino ad attuare comportamenti ripetitivi e stereotipati e ad avere difficoltà nelle interazioni reciproche, nel provare empatia e nello sviluppo di una teoria della mente. L’obiettivo di questa ricerca è quello di verificare l’efficacia di un approccio basato sulla relazione sull’evoluzione positiva dei sintomi dell’autismo.
Metodo: Un campione di 80 bambini con disturbo dello spettro autistico è stato monitorato durante i primi quattro anni di terapia, attraverso una valutazione diagnostica clinica al momento della presa in carico e poi in due follow-up.
Risultati: I risultati hanno mostrato che, attraverso l’Autism Diagnostic Observation Schedule, è possibile valutare gli elementi chiave socio-relazionali su cui si basa la terapia. Ci sono stati riscontri, infatti, di miglioramenti significativi dopo due e quattro anni di terapia, sia per i bambini con sintomi autistici gravi che per quelli nello spettro autistico.
Conclusioni: Gli aspetti socio-relazionali rappresentano l’elemento primario su cui lavorare in terapia con i bambini autistici, e possono essere considerati come indicatori di un’evoluzione positiva e di una prognosi che comprenderà miglioramenti anche nell’area cognitiva.