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Con lei è una sfida continua,soprattutto quando c’è di mezzo la scuola…

Buona sera la dirigente della nostra scuola ci ha fatto conoscere l’iniziativa del governo a sostegno delle famiglie e dei ragazzi.. è da qua che ho preso l’indirizzo mail.
Mi decido adesso ma in realtà il problema tra mia figlia e la scuola è iniziato con la prima elementare
Sono veramente esasperata!!! Oltre a non avere voglia di fare esercizi, mappe, disegni studiare e ripetere non accetta che io cerchi di aiutarla anche se allo stesso tempo pretende che lo faccia!
È una bimba di 12 anni, secondogenita, frequenta la prima secondaria ed ha grossissime lacune.
Quando era alle elementari l’ho portata da una psicologa per questi problemi legati alla scuola.  La dottoressa le ha fatto dei test, ha parlato con lei e al quarto incontro ha chiesto di vedere anche me e mio marito. Non è venuto fuori nessun problema di dislessia o disturbo della concentrazione ma semmai che ha poca autostima e che dovrei cercare di essere meno esigente.
Il problema è che lei è una sfida continua! Soprattutto quando c’è di mezzo la scuola. Oggi per esempio doveva fare inglese, leggere un brano secondo me semplice e rispondere poi a qualche domanda. Non ha voluto rileggerlo non ha voluto che si traducesse insieme (nonostante non avesse capito praticamente niente di quello che c’era scritto) sono arrivate le 19.30 e il compito per domani non è fatto. Ha chiuso baracca e burattini ed è andata in camera sua. Non vuole farlo! (È un comportamento che mi manda fuori di me! Non esiste! I compiti vanno svolti! E i genitori rispettati! Invece lei fa l’offesa come avesse ragione lei!)
Mi pare che quando deve fare qualcosa anziché provarci le si chiuda il cervello e veda tutto nero davanti a sé come se non ne sapesse assolutamente niente, come fosse la prima volta che legge quelle parole.
Mi dispiace per lei ma allo stesso tempo ho anche tanta rabbia, che per un po’ riesco a contenere, ma poi capita come oggi che sbotto e dico anche cose che non dovrei, che so che la feriscono e che probabilmente la fanno sprofondare ancora più in basso. Sono veramente stufa di questa situazione ma non vedo una via d’uscita. Non mi ascolta, non mi rispetta come madre (sicuramente per colpa mia)
Mio marito la mette in punizione (io non vorrei) ma non si risolve niente nemmeno così. Scusate per lo sfogo. Grazie

Anonima



Cara Anonima,
immaginiamo quanto la situazione da lei descritta sia difficile e possa causare rabbia in voi genitori.
Le difficoltà con lo studio di sua figlia da ciò che scrive, sono da rintracciare nel passato, adesso quindi la ragazza vive complicazioni che hanno origini “antiche”. Sicuramente sottolineiamo come questa situazione di quarantena possa complicare tutto ulteriormente e che quindi se già precedentemente vi erano delle difficoltà è naturale se si sono acuizzate in questo periodo.  E’ anche naturale se vi sono scatti di nervosismo o rabbia poiché è una situazione che va avanti da molto tempo e quindi ha generato uno stress a livello di dinamiche familiari. 
Le consigliamo, quando si tornerà ad una normalità, di pensare ad un aiuto compiti per sua figlia, in modo che le dinamiche familiari siano esenti da questa “lotta” per lo studio preservando quindi la qualità dei rapporti. E’ importante che ritrovi un’autonomia nella scuola che non deve essere uno sforzo fatto solo per i genitori ma un suo interesse. A questo proposito sarebbe importante rafforzare l’autonomia della ragazza anche in altre aree (aiuto in casa, responsabilità, organizzazione delle sue cose…). Lo studio non è un’area a sé stante ma fa parte dell’intera personalità di un ragazzo, se vi sono degli aspetti di immaturità, questi si riscontreranno anche nello studio. Così come gli aspetti cognitivi ed emotivi sono associati, se quindi lei ha una bassa autostima può essere che questo infici la sua motivazione nello studio.
Sarebbe importante interrompere questo circolo in cui sua figlia probabilmente non si sente all’altezza e quindi per lei diventa frustrante studiare, è giusto essere autorevoli come genitori ma forse sarebbe bene anche motivare la ragazza, magari riconoscendole le cose in cui riesce bene e non focalizzarsi solo sugli aspetti negativi.
Altro consiglio potrebbe essere quello di ripetere una valutazione sugli apprendimenti se lo ritenete necessario, visto che è passato un po’ di tempo, e comunque di valutare l’inizio di un percorso psicologico per sua figlia per darle la possibilità di rafforzarsi in uno spazio neutro e non giudicante. Anche voi genitori potreste valutare l’idea di un counseling per essere sostenuti nella gestione di alcuni aspetti. 
Un caro saluto