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Come parlare con nostra figlia delle droghe senza giudicarla?…

Salve mi chiamo Francesca, sono la mamma di una ragazza di 20 anni.
Da qualche mese mia figlia frequenta un ragazzo della sua età, io e il padre abbiamo cercato di conoscerlo e di avere informazioni su di lui. Pare che sia un bravo ragazzo, lavora come cameriere in un ristorante della zona. Il punto è che alcuni amici di famiglia che frequentano quel ristorante ci hanno detto che alcuni ragazzi che vi lavorano facciano uso di sostanze, credo cocaina. Ora mia figlia è sempre stata molto sana, mangia bene, fa sport, frequenta l’università con buoni risultati. Quello che ci preoccupa è che se dovesse frequentare un ambiente malsano in cui circolano droghe potrebbe in qualche modo esserne influenzata. Siamo molto preoccupati perché vorremmo parlarne con lei ma non sappiamo come, cosa dirle, non vorremmo che lei si sentisse giudicata o pensasse che giudichiamo il suo nuovo ragazzo. La domanda è come comportarci da genitori per prevenire certe situazioni, cosa possiamo dirle o se ci sono libri o professionisti a cui rivolgerci per una sorta di “prevenzione”? Aspettiamo un vostro parere da esperti, grazie.

Francesca


Cara Francesca,
ha ragione è un compito arduo a volte confrontarsi con i figli cercando uno spazio neutro privo di giudizi o svalutazioni.
Forse la chiave sta proprio nella fiducia e in tutte quelle risorse che ha elencato descrivendo sua figlia. Una ragazza centrata sui suoi obiettivi e capace di discernere ciò che può essere dannoso. La sperimentazione spesso diciamo che sia una caratteristica dei giovani che cercano di lasciarsi alle spalle l’età infantile per approdare in quella adulta. Le delusioni, le sconfitte, gli errori, le scelte aiuteranno i ragazzi a capire chi sono e quale strade disegnare davanti a sè. Può accadere che i giovani si trovino in contesti dove
c’è chi fa uso di sostanze, tuttavia non è detto che il ragazzo di sua figlia ne faccia uso nè che sua figlia si faccia influenzare.
L’uso delle sostanze stupefacenti non deve essere un tabù, deve essere affrontato, a livello informativo, in famiglia. Magari può cominciare il dialogo, proprio chiedendo a sua famiglia cosa ne pensa dell’uso di queste sostante tra i giovani, quali sono i fattori che spingono ad utilizzarle e quale sia la sua opinione. Può esternarne anche la preoccupazione di quanto sia difficile per un genitore potersi confrontare senza sembrare un giudice con i propri figli. Questo può attivare un dibattito, uno scambio libero di opinioni ma anche uno spazio di accoglienza e di sostegno.
A volte cerchiamo discorsi, manuali, ma i ragazzi cercano la verità, seppure nella sua imperfezione. Date fiducia a vostra figlia, è importante per lei sentirlo e sentire la vostra vicinanza, sapere che la lasciate andare ma che se vi sono problemi o difficoltà siete li pronti ad ascoltarla.

Per le informazioni più tecniche potrebbe recarsi in qualsiasi Consultorio della propria zona per avere maggiori informazioni sulla questione qualora sentisse il bisogno di approfondire l’argomento. In queste strutture ci sono molti opuscoli che possono essere consultati oppure si possono chiedere colloqui gratuiti con Psicologi per approfondire l’argomento.
Un caro saluto!