Basta stimolare un circuito cerebrale ben preciso per spegnere l’ansia, parola dei ricercatori della Stanford University School of Medicine (Usa) coordinati da Karl Deisseroth.
Nello studio pubblicato on line su Nature, i ricercatori hanno utilizzato dei topi e mediante l’optogenetica hanno analizzato i neuroni dell’amigdala, dove risiedono anche i recettori della paura, individuando alcuni neuroni collegati con il senso di ansia che hanno poi reso fotosensibili.
Fatto questo hanno sottoposto i topolini in questione ad improvvisi flash di luce e hanno potuto osservare che quando i neuroni erano stimolati dall’impulso luminoso gli animaletti risultavano tranquilli, al contrario quando non arrivava nessuno stimolo erano ansiosi ed agitati, come per un imminente pericolo.
La scoperta apre la probabilità per una futura nuova classe di farmaci anti-ansia con meccanismo d’azione opposto a quello dei farmaci oggi in uso.
Gli ansiolitici presenti sul mercato infatti agiscono inibendo i neuroni ansiogeni, mentre la nuova scoperta dimostra che si può attivare un circuito anti ansia già presente nel nostro cervello.
Inoltre, considerato che una persona su quattro vive un disturbo d’ansia almeno una volta nella vita, il pericolo degli attuali ansiolitici è dato dagli effetti collaterali, cioè dipendenza e sedazione.
,redazione,10-03-2011,Corpo e salute