Vi scrivo in merito alla risposta che mi avete dato sul disturbo ossessivo compulsivo. In pratica mi è successo questo, venivo da un periodo di stress emotivo culminato con uno sfogo (dopo anni ho pianto davanti ai miei genitori, manifestando loro il mio disagio riguardo a quello che potrà essere il mio futuro) dopo una sbornia, due giorni dopo così all’improvviso mi è venuto il fortissimo timore di essere omosessule accompagnato da attacchi di panico che sono durati pochi giorni, avevo difficoltà ad andare in giro avevo paura a guardare i ragazzi perchè nella mia testa si insinuava il dubbio che potessero piacermi, una sera addirittura in un locale una ragazza mi ha guardato negli occhi e ho dovuto abbassare lo sguardo perché mi è venuto una sorta di "tuffo al cuore" accompagnata da ansia, volevo scappare, la mazzata è arrivata quando cercando su internet, ho visto che l’eiaculazione ritardata (cosa di cui ho sempre sofferto) può essere sintomo di omessualità latente, poi sempre su internet ho letto testimonianze di persone che hanno avuto i miei stessi sintomi e che si trattava appunto di "DOC". Ora a distanza di quasi 2 mesi la situazione è leggermente migliorata, il pensiero è meno intrusivo e riesco a gestirlo meglio, l’ansia c’è sempre ma è diciamo più generalizzata e questa in realtà l’ho sempre avuta, ma mai per questo motivo, le donne mi sono sempre piaciute e tutt’ora le trovo attraenti per questo tutto ciò che mi è capitato sembra assurdo, più trovavo assurda questa cosa più aumentava l’ansia ecc ecc, un circolo vizioso insomma. Non ne parlo con i miei amici perchè non credo che capirebbero ne tantomeno ai miei genitori anche perchè mi vergogno, in realtà una persona di cui posso realmente fidarmi c’è e cercherò di trovare il coraggio per parlargliene, tutto questo scombussolamento mi ha portato alla paura di impazzire, al timore che questi pensieri appunto intrusivi possano accompagnarmi nel corso della mia vita impedendomi di crearmi una famiglia e di trovare quantomeno un minimo di equilibrio e serenità. Insomma vorrei tanto tornare al giorno prima che tutto questo mi accadesse, anche perchè vi assicuro che soprattutto quando ero nella fase più critica il dispendio di energie è stato notevole, veramente spossante. ,
Caro Anonimo,
grazie per averci fornito tutte queste informazioni sulla tua vita e, soprattutto, di esserti aperto con noi. Il fatto che tu ne stia parlando ci sembra già un buon punto di partenza e l’inizio per uscire da questo momento di difficoltà.
Sicuramente ora il quadro è più chiaro: i sintomi che descrivi si sono acuiti nel momento in cui ti sei sfogato con i tuoi e hai espresso il tuo timore per il futuro. Ciò è successo dopo una "sbornia", possiamo quindi dire che quando le tue difese si sono abbassate è uscito fuori il tuo disagio.
Da ciò che scrivi, più che una confusione rispetto all’identità di genere, ci sembra che tu stia vivendo una ridefinizione del tuo senso d’identità più globale. E’ come se quell’episodio abbia fatto vacillare il tuo equilibrio emotivo, probabilmente già un po’ precario. Quest’ansia generalizzata che ti accompagna da sempre nasconde, probabilmente, la paura per qualcosa che percepisci come un pericolo e che non riesci a individuare, ma vorresti controllarlo in qualche modo.
E’ possibile che in questo periodo della tua vita tu abbia delle incertezze su chi sei, ciò che vuoi e cosa vorresti essere, ed è molto importante che ti faccia aiutare per capire cosa hai dentro.
Parlare con qualcuno sicuramente ti sarebbe da conforto, ma per sciogliere i nodi più profondi è bene rivolgersi ad un professionista e, nel caso, intraprendere un percorso terapeutico.
Ci sembri un ragazzo in gamba e pieno di risorse, sarebbe davvero un peccato non provarci.
Ti auguriamo sinceramente di trovare la forza di metterti in gioco e di valorizzare le tue qualità, invece di lasciare che le ansie e le paure (che in molti possiamo provare, anche se esprimerle è sempre piuttosto difficile, per questo non te ne devi vergognare!) prendano il sopravvento e ti blocchino.
Tieni presente che chiedere una consulenza psicologica è semplicemente un modo per capire quale tipo di supporto ti può essere più utile e gli incontri sono sempre tutelati dal segreto professionale. Ci fa piacere che ci sia anche tra le tue conoscenze una persona di cui ti fidi, con cui puoi iniziare ad aprirti.
Facci sapere come procedono le cose.
Un saluto affettuoso.
,Anonimo, 26 anni,06-09-2011,Disagio emotivo e/o psicologico,identità di genere