Salve!
Vorrei esporvi una situazione alquanto disagiante: ho frequentato per un pò un ragazzo ma ho subito capito che non fa per me, al che sono stata chiara e gli ho apertamente detto, faccia a faccia, che io non sono pronta per una relazione, o meglio, che non ho ancora incontrato la persona giusta e di conseguenza non mi sento pronta per accogliere i suoi sentimenti, seppur sinceri. Lui è un bravissimo ragazzo, mi ha sempre supportata prima dei miei esami e nei momenti più difficili in quanto lo conosco da tantissimo tempo, siamo stati amici ancora prima di decidere di frequentarci, però forse avrei preferito che rimanesse un amico e quindi ho deciso di dirgli chiaramente di non volermi sentire coinvolta in una relazione con lui. Il giorno dopo mi ha detto che avrebbe accettato e rispettato la mia decisione a patto che ci saremmo sentiti e ogni tanto visti. In quel momento non ho voluto dirgli sì o no, sono stata molto vaga perché notavo una certa tristezza in lui e non volevo peggiorare la situazione. Dopo avergli parlato, io sono tornata in sede universitaria per dare alcuni esami e al mio ritorno a casa lui non ha fatto altro che chiedermi di vederci, ogni santo giorno e non so come fargli capire che io non ho ne bisogno ne voglia di uscire con lui, non mi sento per niente rispettata perché lui in qualche modo sta totalmente ignorando quello che gli ho detto, come quando qualcuno non riesce ad accettare un no, un rifiuto, qualcosa di simile. Il fatto è anche che tutte le volte che ho cercato di fargli capire qualcosa parlandogli a cuore aperto lui non ha mai capito niente, neanche quando le cose gli sono state e gli vengono tutt’ora dette chiaramente, come se ci passasse di sopra ignorando il tutto. Io giuro che non sono mai stata antipatica nei suoi confronti, ho sempre usato un certo tatto nel dirgli le cose anche perché è una persona sensibile, gli voglio bene perché lui me ne vuole davvero, ma non posso accontentargli un’uscita quando non mi va (perché so che si finirebbe a parlare di un “noi” che per me non c’è). Dovrei essere più diretta fregandomene della sua sensibilità a cui sono sempre stata attenta? Non ci sono mai riuscita e non credo di poterlo fare, mi sentirei davvero in colpa, ma rimane il fatto che ogni giorno mi chiede di vederci ed io non so come comportarmi. Tengo a lui come persona, come amico, ma nulla di più e a volte penso che l’unica cosa da fare sia allontanarmi completamente senza dare più spiegazioni. Aspetto i vostri consigli, spero tanto che possiate aiutarmi in qualsiasi modo.
Anonima
Cara Anonima,
non abbiamo dubbio sul tuo garbo nell’affrontare la situazione, da ciò che scrivi ci sembri una ragazza delicata, educata e gentile, ti sei comportata in modo adeguato, decidendo di parlare al tuo ex di persona e spiegandogli sinceramente cosa provi e cosa pensi.
Il punto sta nello sbilanciamento della relazione; per te è un amico e per lui sei altro, quindi vorrebbe, in modo non consapevole probabilmente, usare l’amicizia per arrivare a te, come del resto è accaduto precedentemente.
Inoltre, nonostante tu sia stata inizialmente chiara, il secondo incontro, quello in cui non hai dato una risposta rispetto alla sua accettazione delle tua decisione a patto che vi sareste visti e sentiti, ha lasciato spazio all’ambiguità e, dove non c’è definizione, si può proiettare ciò che si vuole (desideri, aspettative, interpretazioni, etc…).
Già in questa sua richiesta c’è una componente aggressiva, una qualche forma di ricatto latente, come se spettasse a lui l’ultima parola che definisse la vostra relazione. Ci spieghiamo meglio: se questo ragazzo fosse stato davvero rispettoso nei tuoi confronti non avrebbe avuto il bisogno di fare un patto con te, vi sareste comunque continuati a sentire e vedere se ci fosse stato il desiderio di farlo, come succede in tutti rapporti, quindi in modo spontaneo e autentico. Il fatto che lui non sia sintonizzato con ciò che vuoi tu si capisce dalla sua insistenza, l’evitare di vederlo, anche se può essere ambiguo, è comunque un messaggio di disinteresse.
Quello su cui forse va fatta una distinzione è la differenza tra mancanza di empatia e compassione, passaci il termine. Il fatto che tu non voglia ferirlo non vuol dire subire facendo ciò che non vuoi, con fermezza si possono dire le cose senza fare del male.
Siamo certi che questo tipo di sensibilità ti appartenga, quindi, come hai fatto quando lo hai lasciato, magari incontrandolo di persona, puoi spiegargli che in questo momento, forse anche per quello che c’è stato tra di voi, non riesci a frequentarlo come prima, che hai bisogno di stare sola o con altre persone, che non è una critica a lui ma una tua necessità e che non gli puoi promettere di farti sentire perchè sono cose che devono avvenire in modo spontaneo. Ponigliela come una questione di esigenze che non combaciano e spiegagli che insistendo non sta facendo bene a se stesso.
Questo non toglie e non cambia l’affetto e la stima reciproca.
Capiamo che non sia facile, ma vale la pena provargli, meglio che adottare il meccanismo di fuga, che rischierebbe di ferirlo davvero.
Ovviamente tutto ciò ha senso se te la senti e se il suo comportamento non abbia mai degenerato, altrimenti fai bene a chiudere e a tutelarti.
Facci sapere…
Un caro saluto!