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Sono una mamma di un bambino di 6 anni disprassico con tendenza all’isolamento…

Salve, sono una mamma di un bambino di 6 anni disprassico con tendenza all’isolamento.
Quest’anno mio figlio ha frequentato la prima elementare affiancato per otto ore da un’insegnante di sostegno la quale doveva sostenere nel bisogno il mio bambino.Oltre alla scuola, mio figlio è seguito da una logopedista ,una psicomotricista e uno psicologo familiare ma ,la lacuna più grande, è quella sociale. Nell’ambiente scolastico tende a isolarsi a non sapere interagire positivamente con i coetanei !mi rivolgo a voi perché,forse, questo lavoro doveva essere svolto a scuola come obiettivo primario INTEGRAZIONE ma ad oggi mio figlio ricorda si e no due nomi dei compagni e nessuno delle insegnanti e questo mi dà da pensare che non c’è stato un ottimo lavoro dietro. Allora le chiedo ho saputo che esiste una terapia occupazionale che mio figlio può fare se lei gentilmente mi poteva dare delle informazioni e se questa figura poteva entrare nella scuola come progetto non so! mi scusi del mio sfogo ma dopo tanti sacrifici vederlo così abbandonato nella scuola mi dà molto fastidio!! la saluto aspettando fiduciosa la vostra risposta.,

Cara Mamma,
capiamo la sua “delusione” di genitore, soprattutto a fronte di tanto impegno, ma a volte, all’interno di un percorso riabilitativo, i risultati non sono sempre immediati e ci vuole del tempo per vedere dei cambiamenti significativi.
Riteniamo che il bambino si stia impegnando molto nel suo progetto di crescita e che faccia già tante cose (logopedia, psicomotricità, psicoterapia familiare), ci sembrerebbe forse “troppo” aggiungere altre figure nelle sua vita. Forse sarebbe più utile unire le forze in campo e lavorare insieme per obiettivi comuni. Un modo sarebbe quello di partecipare tutti ai GLH che si fanno a scuola e concordare modalità e finalità di lavoro, al fine di muoversi tutti nella stessa direzione e di non confondere il bambino con indicazioni frammentate o contraddittorie.
Riguardo alla terapia occupazionale, se vuole saperne di più, riteniamo sia importante parlarne, in primis, con i terapisti che seguono il bambino e, in seconda istanza, con la scuola.
È possibile che la ASL di riferimento preveda un progetto di questo tipo, dipende molto dai servizi territoriali e dalle risorse presenti.
Siamo certi che, dopo un’attenta analisi della situazione, riuscirete a trovare il modo migliore per aiutare suo figlio, senza perdere di vista la sua individualità e le sue esigenze di bambino.
Rimaniamo a sua disposizione per eventuali chiarimenti..
Un caro saluto!
,Mamma,29-05-2012,Info varie ed eventuali,terapia occupazionale