Buon giorno,
sono varie volte che scrivo qui perchè vi considero il portale migliore per poter dire tutto quello che mi assale o i miei dubbi.
In questo caso, vi scrivo per una questione universitaria. Sono una ragazza molto diligente, studiosa, e sono prossima alla laurea, finalmente. Ma come ogni cosa della vita, la metà è fatta anche di sacrifici e dolori.
Sono affranta perché ho sempre, o quasi, avuto voti soddisfacenti, a partire dal voto 26 fino al 30. Mi ritrovo ora che, dopo tanti mesi a studiare, ho dovuto affrontare un esame diviso in 4 parti: le prime due sono state molto soddisfacenti, ma è la terza prova che è andata male e che ovviamente è seguita dalla quarta ed ultima prova, orale. Queste ultime due sono determinanti per il voto finale dell’esame, mentre le prime due no, servivano solo per poter accedere alle successive prove. Praticamente è sulla sufficienza la prova, e non è detto che all’orale possa fare di meglio, perché comunque alzerebbe di qualche punto, o poco. Mi sento colpevole per questa cosa, per un errore mio e solamente mio. Non ho completato la traduzione e quei righi mancanti, insieme a qualche errore, sono stati fatali ai fini del suo esito.
Sto male per questo. So che mi direste che ci sono mali peggiori che un esame, che la vita non si vede dentro l’università, ma nell’ambito lavorativo. E avete pienamente ragione, come ce l’hanno tutti quelli che mi hanno consigliato di essere leggera, che per una volta può capitare, che magari meglio averlo superato che ritardare la laurea, magari per non essere stata ammessa. Lo so, e avete tutti ragione. Ma sto male per me stessa, perché so io quanto tempo ho investito per preparare le prime due parti (la terza che ho fatto era una traduzione, quindi non richiedeva studio, ma solo impegno nel tradurre, solamente che non avendola terminata, la traduzione era pressocché sufficiente).
La media non cambia poi molto, 2 punti in meno.. Ma è la mia autostima il problema. Mi rendo colpevole di questa cosa e non so come discolparmene. Perché ci si sente cosi? Come mai? E come posso riderci su? Magari poi all’orale il voto migliorerà, magari no… 🙁
Cara P.,
ci fa piacere sentire la fiducia che riponi nel nostro servizio e la libertà con cui riesci ad aprirti e condividere le tue preoccupazioni ci restituisce esattamente l’idea del nostro obiettivo di lavoro in équipe.
Il senso di frustrazione che stai vivendo è assolutamente normale poiché dietro c’è un grande investimento di tempo, denaro ma soprattutto di passione ed aspettative.
Quando si entra nel percorso universitario il rendimento scolastico (chiamato così nel precedente percorso) prende una forma nuova, più tridimensionale e legata alla propria identità professionale in divenire. Questa inevitabilmente è intrecciata all’idea che iniziamo ad avere di noi come persone e alla nostra autostima.
Il piacere di veder riconosciuto il nostro sforzo ed impegno ci fa sentire bene e più vicini al nostro futuro e a quello che vogliamo essere. Tuttavia, non sempre purtroppo i voti rispecchiano quanto la persona si sia applicata nell’apprendere ed interiorizzare i concetti. Ci sono tanti fattori che contribuiscono al giudizio accademico e non appartengono solo all’operato dello studente. A volte un metodo di valutazione rigido o comunque più schematico può non lasciare spazio a quello detto precedentemente.
In ogni caso, aldilà dell’appartenenza delle “responsabilità” l’Università metto un ragazzo spesso a dura prova perché quest’ultimo deve confrontarsi con molteplici emozioni, a volte positive, come quelle legate alla soddisfazione e al successo ma a spesso anche negative (delusione, frustrazione, senso di inadeguatezza). Sarebbe importante far tesoro di entrambe perché, anche se può sembrare retorico è solo attraverso le cadute che si migliora e si cresce.
Prova a pensare a questo voto non come una caduta verticale della tua immagine di studente ma come qualcosa che ti ha portato a fermarti a riflettere su te stessa. Un percorso lineare probabilmente non da la possibilità di soffermarsi su questi temi.
Ti accorgerai con il tempo, un domani che, anche senza voti, ci saranno momenti in cui ti metterai in discussione e la tua autostima potrà di nuovo vacillare ma saranno ancora questi nodi a farti riflettere sulla tua passione, a non darla per scontata.
Il nostro suggerimento è di fare quello che senti più giusto per te. Hai ancora la possibilità di alzare la media con l’orale, anche se non sai come sarà l’esito. Se non andrà come ti aspetti puoi sempre pensare di ridare l’intero esame (valutando se puoi dedicare altro tempo per questo).
Nel caso contrario potrai accettare il risultato consapevole delle tue intenzioni e dei tuoi obbiettivi futuri.
Ci sembra importante che questa sia la tua decisione e che, come un vestito, debba andare bene a te.
Un caro saluto!