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Mio fratello sembra non avere per nulla voglia di lavorare…

Buona sera, vi scrivo per parlarvi di una situazione, anche se non so nemmeno io se ci potrà essere una soluzione. Vi scrivo per mio fratello che ha 24 anni ed è senza lavoro. E’ senza lavoro anche perchè la situazione attuale (lo vedo anche da me laureata) è davvero difficile. Ma lo è soprattutto perchè secondo me (in particolare perchè almeno è quello che fa mostrare) lui non ha voglia di lavorare, o quanto meno non lo cerca affatto il lavoro. Questa è una cosa che mi urta tremendamente, perchè la sua vita è senza uno scopo (sempre secondo me). Se vi spiegassi, credo che anche per voi un minimo è così. Trascorre le giornate in questo modo: si alza tardissimo al mattino, il pomeriggio entra ed esce per casa (a volte si sa con chi, altre non si sa con chi esce e cosa faccia), cena e poi esce; rientra ad un certo orario per poi prendere la macchina di famiglia e tornare a notte inoltrata (se non quasi al mattino) e alzarsi tardi la mattina. Nella sua vita ha fatto piccolissimi lavoretti: una volta è riuscito ad entrare in un’azienda importante, però dopo 6 mesi esatti è stato licenziato (io ad ora non so ancora il motivo: fino a 2 mesi fa ho vissuto fuori per studio e i miei, chissà perchè, non mi hanno mai detto tale motivo). Da allora avrà fatto, al massimo, un paio di lavoretti che duravano nemmeno 1 mese. Un esempio a
caso, doveva fare qualche anno fa la raccolta pomodori con un’azienda: ha fatto qualche giorno e non è più voluto andare “per il troppo sole e il troppo caldo”. Un esempio ancora più recente: mio padre, due mesetti fa, lo ha fatto inserire anche in una piccola ditta per fare il magazziniere (lavoro “pesante”per lui, però sai com’è, il lavoro da scrivania piace a tutti ma nella vita bisogna anche essere obiettivi); lui non è più voluto andare. Io non voglio parlar male di lui, ma questo è realmente il sunto della situazione. Il problema non è tanto lui, quanto i miei genitori. Per loro “pare” che cosi vada bene. “Pare” perchè so che non è affatto cosi, ma per loro la ramanzina al figlio va fatta solo in alcuni casi (tipo quando chiede sempre soldi, quando prende qualche multa, quando risponde male ai miei per qualche richiesta che loro negano) poi però tornano quelli di prima (paghetta, macchina da prestare, soldi per la benzina). Io sono abituata allo sforzo, allo studio e ora che sono laureata e non riesco a trovare nulla, so io i pianti che mi sto facendo. So io come mi sento ad essere scartata ai colloqui, a mandare i miei CV ovunque, in tutta Italia, e a non ricevere una ulteriore chiamata. Tutto ciò nell’arco di 2 mesi (per dire che mi sto dando da fare dopo la laurea, e aggiungerei anche prima della laurea). Possibile che lui non si renda conto che a 24 anni DEVE trovare lavoro? Possibile che non si renda conto che dal diploma sono trascorsi 5 anni e ne passeranno altri 5, altri 5 e altri 5 ancora, perchè più passano gli anni e più non lo prenderanno a lavorare perchè sa fare poco o nulla, o semplicemente perchè sarà troppo grande e non lo chiamerà più nessuno? Possibile che non si renda conto che i suoi amici (quelli più garbati, chiaramente) studiano, sono laureati, o semplicemente lavorano, come è giusto che sia alla loro età?? E in tutto ciò: i miei come fanno a sopportare una cosa assurda come questa? ormai sono anni che dico un sacco di parole, sia a lui, e sia ai miei, ma quando tutti e 3 se ne renderanno conto, sarà troppo, troppo tardi. Ci tenevo a precisare che i miei sono ottimi lavoratori e si spaccano la schiena per noi figli. Soprattutto mamma che fa i turni di notte per mantenerci. Il senso della fatica, del dovere, del lavoro sono loro e noi dovremmo prendere un minimo di esempio… Scusate lo sfogo e spero che possiate capirmi.

L.


Cara L.,
dalle tue parole si percepisce una forte preoccupazione per lo stato attuale che riguarda tuo fratello, immaginiamo non sia facile per te gestire questa situazione e crediamo non sia facile neanche per lui. Il mondo del lavoro di per sé è una realtà complessa al giorno d’oggi, si fa fatica ad inserirsi e a trovare il proprio posto che soddisfi sul piano personale, certamente non è impossibile ma occorre attivarsi, avere una spinta che porta a ricercare una sistemazione. Questa spinta può alle volte mancare per diversi motivi, da quanto scrivi ci sembra di capire che tuo fratello sta vivendo un momento di difficoltà personale, anche se non lo manifesta apertamente internamente immaginiamo che stia soffrendo e che anche lui, come te, sia preoccupato per il suo futuro, non è facile non intravedere una luce che ti dia una direzione da seguire. Non è facile vederlo alzarsi tardi la mattina ed uscire in continuazione, “come se non avesse uno scopo”, non è facile innanzitutto per lui che porterà dentro frustrazione, rabbia, paura ma anche per le persone che gli stanno vicino, come te e i tuoi genitori. Dalla tua esperienza sai bene come ci sente in qualche modo “fermi” quando non si ricevono risposte positive dai contesti ai quali si mandano i curriculum, non ci si sente riconosciuti e valorizzati ed è davvero duro resistere, forse in questo momento in tuo fratello manca la forza di reagire e attivarsi, sembra un pò sbandato, in balìa delle situazioni che vive. Tu da sorella sei fin troppo brava, cerchi di mantenere un dialogo aperto su questa situazione sia con lui che con i tuoi genitori, esprimendo tutto il tuo disappunto e la tua preoccupazione, cerchi di spronarlo. Per quanto riguarda i tuoi genitori scrivi che sono dei grandi lavoratori e si sente quanto tu abbia interiorizzato il valore del sacrificio, li descrivi come modelli che si spezzano la schiena e che danno a voi figli un grande esempio positivo. Ma essere genitori non è facile e scontato e trovarsi anche loro ad affrontare queste difficoltà legate a tuo fratello può essere complesso, forse anche loro non hanno ancora trovato il modo giusto per poterlo aiutare, anche se a te sembra che accettino passivamente la situazione senza modificarla. Vedere un figlio ancora non realizzato nel lavoro desta preoccupazione in un genitore e può generare tanti interrogativi, ai quali non sempre seguono risposte. Le stesse risposte che sembrano mancare in tuo fratello, come se avesse perso la bussola e deve avere il tempo di ritrovarsi e capire davvero quello che vuole fare per dare una direzione al suo percorso. Immaginiamo che siano stati tanti i momenti di confronto con lui e questo è già un passo importante perchè sentire di non essere soli e avere una sorella al fianco che comprende e che se anche si arrabbia è perchè è anche giusto esprimerlo, d’altra parte è un modo di far sentire quanto ci tieni a lui e quanto valga la pena mettersi in gioco, riconoscere quanto si vale e rimboccarsi le maniche. Prova a valutare la possibilità di proporgli di parlare con una persona di fiducia, se c’è un parente adulto con cui lui ha un buon legame e che sappia accoglierlo oppure una persona esperta come uno psicologo che possa aiutarlo a sbloccarsi e a guardarsi dentro, dando voce ai timori più profondi e capire che direzione prendere.
Vedrai che pian piano una luce si intravedrà!
Speriamo di esserti stati di aiuto, se vuoi puoi tornare a scriverci per raccontarci come procede.
Un caro saluto!