Salve, sono una ragazza di 21 anni. L’emergenza mi causa un po’ di paura, non ho mai vissuto una situazione simile e mi sento un po’ fragile emotivamente. Dicono che stare in casa è facilissimo, tanto bisogna solo stare sul divano a non far niente. È facile dal punto di vista fisico, ma dal punto di vista psicologico può creare molti disagi. Già in passato avevo momenti di depressione in cui volevo solo dormire, alternati a momenti diciamo euforici, avevo voglia di far tutto e mi sentivo invincibile.
Ora con questa emergenza mi sento solo tanto triste, ho paura per la mia famiglia, e soprattutto sento il bisogno di uscire fuori a prendere aria senza la paura che arrivi qualcuno da un momento all’altro a farmi ammenda. Non so se posso andare anche in un parco un po’ più lontano di casa mia o no. Sento davvero questo bisogno di uscire almeno per un’ora ma ho paura perché sento anche la responsabilità per me e per gli altri. Mi sento in gabbia. Mi rendo conto che è un po’ ridicolo provare ciò a solo 3/4 giorni dall’inizio della quarantena, ma mi sento così.
Sarà perché non ho più la mia routine, sarà perché non posso scegliere io se stare in casa o uscire, sarà che tranne mia madre non posso vedere nessun altro membro della mia famiglia… mi sento in trappola e non vorrei sentirmi così, non vorrei sentirmi un peso. Sono molto emotiva e me ne rendo conto, non saprei proprio come evitare di sentirmi così chiusa in una morsa.
Se avesse qualche consiglio ne sarei veramente grata.
In caso contrario, ringrazio ugualmente in anticipo.
Gaia, 21 anni
Cara Gaia,
hai colto un aspetto molto importante, questo virus non colpisce solo l’organismo ma anche l’anima. Si insinua nelle nostre fragilità, amplifica le paure più remote come quelle della perdita dei propri cari, il senso di colpa di poter veicolare un contagio, la paura di star male, di restare soli, la paura di sentirci in trappola, di perdere il lavoro o la nostra quotidianità. La paura, come spesso abbiamo sottolineato, è una reazione primordiale, funzionale perchè deve attivare e preservare lo spirito di sopravvivenza, e quindi in questo momento serve a metterci al riparo da tutte quelle situazioni che ci espongono al pericolo. Ma quando la paura diventa angoscia, diventa panico è una quarantena ancora più forte di quella fisica. Dobbiamo fare i conti , con le nostre insicurezze, con i nuclei più fragili, con i mostri che la freneticità della quotidianità riesce a circoscrivere e mettere in cantina. essere privati della libertà di scegliere, di programmare è una prova veramente dura e purtroppo come tu stessa sottolinei siamo chiamati ad essere responsabili e fare la nostra parte affinchè questa emergenza riesca ad essere sconfitta. Fortunatamente i social riescono a connetterci e a diminuire le distanze, magari già questo potrebbe essere uno strumento per non chiuderti completamente nel tuo guscio. Affacciati al tuo balcone, le passeggiate non sono vietate categoricamente ma sono sconsigliate, è opportuno sempre mantenere le distanze di sicurezza e proteggersi.
In questo momento di chiusura e di introversione puoi dedicarti alla pittura, alla scrittura puoi evidenziare quelle risorse creative che fanno parte di ognuno di noi. Scrivere spesso aiuta a tirare fuori la nostra emotività e a metterla anche più in ordine. Ci sono un sacco di app e programmi che hanno messo online una serie di esercizi ginnici, puoi scaricare così un pò di tensione anche da casa. Su instagram ci sono un sacco di challenge divertenti, momenti di approfondimenti letterari e musicali. Il web è pieno di valide iniziative che ci permettono di sentire meno soli.
Puoi dedicarti insieme alla tua mamma a delle gare di cucina e farti trasmettere tutti i suoi segreti. E’ un momento molto difficile nulla sarà come la solita routine e forse non ci sentiremo mai perfettamente liberi, ma abbiamo la possibilità di tutelarci e di prenderci cura di noi in maniera diversa.
Qualora ti sentissi sola o hai momenti di sconforto, torna a scriverci siamo qua proprio per potervi essere di aiuto e magari ci racconti un pò della tua storia.
Coraggio.
Un caro saluto!