Buonasera,
sono un papà di una ragazza di 15 anni che frequenta il liceo scientifico.
Abbiamo concluso l’anno scolastico con molta fatica, tra il mio aiuto (io e la mamma siamo separati e spesso lei è con me), la comprensione degli insegnanti e tanta, tanta pazienza.
Devo dire che ne siamo usciti davvero stressati e l’idea di un nuovo periodo simile a questo mi fa venire i brividi!
Lavorando da casa ho potuto seguirla ma indubbiamente non è stato facile il rapporto con lei. Spesso mi sono innervosito e il non poter uscire o allentare altrove le tensioni non ci ha facilitato.
Ora, ogni volta che parla di settembre vedo che si agita e che comincia a manifestare un disagio. A volte mi sembra anche di scorgere come un tic dell’occhio ma non so se è una mia impressione.
Mi sembra in ansia eccessiva per la scuola. Come posso aiutarla?
Temo che entrare troppo nelle sue cose possa farla sentire ancora più insicura.
Vi ringrazio
Massimo
Caro Massimo,
le sue preoccupazioni sono più che lecite così come lo stress sperimentato in questi ultimi mesi, tra la chiusura e la didattica a distanza.
Le difficoltà di studio legate al calo della motivazione, alla fatica di trovare la giusta modalità ha riguardato molte famiglie ed è per questo che ci sembra importante per ora suggerirle di staccare in tutti sensi, senza fare troppe previsioni per il futuro.
Immaginiamo che non sia semplice non avere un pensiero volto al futuro prossimo, con tutte le preoccupazioni del caso, dettate dalle incertezze del momento (ad oggi sappiamo veramente poco di come sarà organizzata la scuola) ma è fondamentale ora fare un carico delle energie e poter recuperare tutto quello che è andato disperso tra tensioni e dubbi.
Se sono in previsioni vacanze è bene concentrarsi su quello rimandando l’organizzazione del prossimo anno scolastico al rientro.
Comprendiamo l’esacerbazione dei rapporti tra lei e sua figlia, poiché avere il ruolo di genitore e di insegnante contemporaneamente non è esente da conflittualità che spesso si ripercuotono sulla relazione.
Può tuttavia provare a parlarne con sua figlia rendendosi disponibile ad ascoltare le sue preoccupazioni e le motivazioni di tale ansia. Non si preoccupi che parlarne non la renderà più vulnerabile, anzi l’aiuterà a trovare soluzioni costruttive ed a ridimensionare le problematiche; ma soprattutto l’aiuterà a capire che su di lei può contare sempre.
Speriamo di averle fornito spunti di riflessione utili.
Può tornare a scriverci se ne sente il bisogno.
Un caro saluto!