Sono Monia,
volevo scrivere da un po perché una mia amica si è trovata bene ma non ho avuto tempo.
Ho una sorella più grande che fa l’università. Siamo molto diverse, lei è alta molto magra ed è davvero molto carina. Io assomiglio più a mio padre e mentre lei è bionda come mamma io sono mora con un pò di chili di troppo.
Quando facciamo le cene con i parenti gli altri non perdono occasione per dire a lei quanto si sia fatta bella e quanto sia brava all’università.
Mi sento spesso brutta e non considerata mentre lei viene sempre coinvolta nelle conversazioni e nelle decisioni di famiglia.
Ma la cosa che più mi ha fatto male è stata sentire un mio amico, che un pochetto mi piace, dice di lei che è la sua donna ideale e che la sposerebbe.
Quando viene a studiare da me fa di tutto per incontrarla e quando ci sono con noi anche altri ragazzi allora fa mille battute a doppio senso ed io sono a disagio e mi sento triste.
Mi fa arrabbiare che lei abbia tutte queste qualità ed io invece no.
Mi sento anche in colpa per i pensieri che faccio ma a volte cerco di far venire gli altri quando lei non c’è.
Monia
Cara Monia,
ti ringraziamo per averci scritto.
Da ciò che ci scrivi pare tu ti senta inferiore rispetto a tua sorella un pò perchè pare gli altri facciano notare delle differenze un pò perchè tu stessa le noti.
Tutti facciamo confronti, attività fondamentali del pensiero. Fin da bambini apprendiamo a conoscere il mondo attraverso la comparazione. Mentre compariamo persone, cose e situazioni ci facciamo un’idea più precisa del mondo che ci circonda.
Ma il problema inizia quando ci confrontiamo con gli altri e terminiamo per non apprezzarci. Il senso di inferiorità che tu provi non dipende solo dalla “differenza”, ma anche dalla difficoltà a gestire correttamente questa differenza. Non è la diversità, ma la nostra interpretazione di tale “differenza” che genera questa sensazione. Infatti, si possono incontrare persone che hanno lo stesso difetto, invalidità, debolezza o caratteristica speciale e non hanno sviluppato questo senso di inferiorità, ma sono sicure di sè. Alcuni addirittura ne traggono dei benefici.
Ovviamente Monia, questo modo di affrontare la “differenza” dipende in gran parte dalle nostre credenze, molte delle quali ci sono state trasmesse durante l’infanzia. Ad esempio, se pensiamo che una persona possa avere successo solo se è riuscita ad accumulare beni e denaro, è probabile che ci sentiamo inferiori e falliti se non siamo riusciti a farlo. Se pensiamo che per essere felici bisogna essere fisicamente perfetti, saremo perennemente ossessionati dal nostro aspetto e ogni piccolo “difetto” può contribuire a far sorgere il complesso di inferiorità.
Affinchè tu ti senta meno nervosa ed arrabbiata vorremmo darti qualche consiglio sul quale riflettere. Prova a individuare in cosa ti senti inferiore. Il primo passo per risolvere un problema è sapere se esiste realmente, divenire consapevoli della difficoltà. Se soffri un complesso devi trovare quella parte di te che non ti piace.
Prova a valutare l’entità del danno. Il senso di inferiorità di solito inizia dalla percezione di una carenza, di una debolezza o di un difetto, ma si diffonde gradualmente a tutta la personalità. Valuta come questo sentimento abbia influenzato la tua vita. Non significa trovare delle ragioni per deprimersi, ma capire fino a che punto questo complesso ti abbia limitato.
Prova a pensare in termini di diversità. Essere inferiori rispetto a qualcosa implica un confronto, nel quale spesso utilizziamo schemi troppo rigidi. Invece di paragonarti agli altri e in questo caso a tua sorella, sarebbe meglio che iniziassi a vedere la vita in termini di diversità. Non si tratta di essere migliore o peggiore, ma solo di evidenziare ciò che ti rende unico e diverso.
Prova a concentrarti su ciò che puoi migliorare. Tutti noi abbiamo debolezze e limiti, se non siamo in grado di andare oltre in alcuni campi, è meglio concentrarsi su quelle aree in cui possiamo dare il meglio di noi. Naturalmente, non dobbiamo ossessionarci a voler compensare un difetto a tutti i costi, ma dobbiamo semplicemente trovare soddisfazione e felicità. Ricorda che non c’è bisogno di dimostrare niente a nessuno, basta fare in modo di sviluppare le competenze che ti rendono felice.
Prova a essere te stessa. In una società dove tutto è standardizzato e omogeneizzato, è normale che molte persone si sentano male se percepiscono di essere diverse. Ma ciò che è veramente assurdo è far finta di essere uguale agli altri, perché in questo modo stai soffocando la tua identità e anche il tuo valore come persona. Guarda dentro te stesso, scopri chi sei e abbi il coraggio di essere diverso.
Infine, ricorda che non hai bisogno di molto per essere felice. Quando scopri chi sei, ti renderai conto che molte delle cose a cui aspiravi erano superficiali o utopiche. Ti renderai conto che non hai bisogno di queste cose per essere felice perché la felicità e la soddisfazione non provengono da fuori ma da dentro di te.
Una volta che avrai fatto queste riflessioni ti sembrerà tutto molto più chiaro ed inoltre un consiglio che vogliamo darti e quello di provare a parlare con tua sorella di ciò che ti rende nervosa, aprire un dialogo con lei potrebbe aiutarti a sentirti meno in colpa e quindi più leggera.
Infine, prova a parlare anche con il tuo amico di ciò che senti e di quali sono i tuoi pensieri ed eventuali sentimenti nei suoi confronti. Ma ricorda che a volte non ci sono riposte a tutti i nostri dubbi e con questa evidenza bisogna imparare un pò a conviverci.
Se vorrai torna a trovarci.
Un caro saluto!
L’èquipe degli esperti