“Esistono eventi traumatici e catastrofici che noi leghiamo al mondo della natura (terremoti, eruzioni vulcaniche, malattie, pestilenze e pandemie), e altri eventi che nel collettivo vengono vissuti come determinati dall’uomo (bomba atomica e incidenti nucleari). Nel primo caso, quando la natura si contrappone all’uomo, l’evento viene vissuto come qualcosa insito nell’evoluzione, perché l’essere umano ha sempre combattuto per affermarsi”. Lo dichiara Bruno Tagliacozzi, psicoanalista junghiano e coordinatore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia psicodinamica dell’età evolutiva IdO-Mite di Roma, intervenuto al programma ‘APdates – Come cambia la mente’, il nuovo talk live sui canali social di Angelini Pharma dedicato all’impatto psicologico della pandemia.
Lo psicoanalista junghiano, parlando dell’ultimo libro ‘Sogni contagiati. Il dialogo coscienza-inconscio ai tempi del Covid-19′(Edizioni Magi), scritto insieme a Magda Di Renzo, psicoanalista junghiana e responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), ha evidenziato che “se il trauma arriva dall’uomo si rischia di perdere la fiducia nell’umanità, mentre se arriva dalla natura si attiva un fenomeno di solidarietà. È quanto accaduto con il Covid-19”.
Analizzando poi gli effetti di questo evento traumatico sui sogni, “il fatto di essere causato dalla natura- spiega l’esperto- ha attivato risposte dall’inconscio personale con situazioni complessuali tipiche di ogni individualità, portando a galla una serie di problematiche. Nell’inconscio personale c’è una lotta eroica di evoluzione verso l’individuazione e questo ha portato a migliorare la situazione di molti pazienti. Diversamente- conclude Tagliacozzi- se l’evento traumatico è causato dall’uomo che va contro la natura, come nel caso dell’incidente di Chernobyl, si attiva l’inconscio collettivo che genera sogni archetipici stravolgenti, perché la dimensione del contro natura non è accettabile”.