Genitori, bambini e ragazzi, tutti risentono della pandemia, ognuno a proprio modo, ma a preoccupare di più Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), sono gli adolescenti: “Se da una parte hanno saputo accettare di più questa clausura, dall’altra non hanno accettato la mancanza di un buon rapporto con i genitori. Nelle famiglie ci sono stati molti scontri, molti litigi, e adesso che si sta tornando alla normalità- ricorda lo psicoterapeuta- con la possibilità di uscire, stiamo assistendo a comportamenti di superficialità e assenza nei rapporti: ‘Non mi riguarda, io faccio un’altra vita, faccio un’ altra cosa, non mi interessa’, dicono i ragazzi”. Secondo l’esperto, andando di questo passo a settembre le relazioni genitori-figli rappresenteranno “un grandissimo problema nelle scuole, perché significa che i docenti dovranno farsi carico anche della gestione delle dinamiche che i giovani vivono. È molto complicato”.
Certo, ammette Castelbianco, “stare insieme tanto tempo, durante questo periodo di chiusura forzata, ha causato veramente numerosi disagi in famiglia: dalle pessime relazioni fra coniugi al rapporto con i figli. Si è passati da un rapporto superficiale in cui ci si limitava a poche domande, del tipo ‘Come stai? Come e’ andata a scuola? Cosa mangiamo?’, allo stare insieme tutto il giorno. Genitori e figli si sono frequentati senza avere filtri- continua lo psicoterapeuta dell’età evolutiva- e questo ha generato aggressività molto forti”.
Volgendo l’attenzione ai bambini piccoli, lo psicologo ricorda che loro sperimentano soprattutto “problemi di sonno, di addormentamento e col cibo. E- precisa- avvertono delle difficoltà nelle relazioni, perché sentono la mancanza degli amici, della scuola e di tutte le attività di condivisione. Sono nervosi- conclude Castelbianco- Questo loro nervosismo, unito a quello dei genitori, porta scintille”.
20/05/2020