Proverò a dare più ascolto a me stessa. Tuttavia delle volte mi è difficile. La presenza di dei miei un po’ troppo ingombrante. Sono moto protettivi a volte, a volte forse severi e le loro reazioni forti non mi fanno vivere serenamente. Oggi per esempio mi sono sentita una nullità. Avevo un controllo dalla ginecologo e ci sono andata da sola, tuttavia ho dovuto sorbirmi una scenata da parte di mio padre perché probabilmente pensava non avessi dovuto pagare nuovamente la visita essendoci stata già meno di un mese fa e pensava fosse un semplice controllo. Se l’è presa per questo ed è addirittura andato dalla dottoressa a lamentarsi di ciò, come se io non avessi sufficientemente saputo spiegarmi con lei. Mi son sentita una nullità in quel momento, come se la mia parola non contasse e soprattutto sapere che mio padre, uomo, sia andato dalla dottoressa a fare scenate. Che vergogna! Come posso smettere di pensare a questo? E soprattutto cosa dovrei fare in merito alla storia delle abitudini diverse in coppia? Dovrei andare a ballare inventando una scusa sull’orario? O dovrei non andarci e pensare così che questo in futuro potrebbe compromettere la mia relazione?
Anonima
Cara Anonima,
l’episodio che descrivi sembra essere stato proprio un atto di violenza perchè si oltrepassa il confine della tua privacy, perchè è un attacco alla tua persona alla tua capacità di gestire e organizzare i tuoi impegni e relazioni. Sembra come se il ritorno di questo agito sia un depotenziare la tua autonomia, la tua libertà, la tua adultità. Forse devi proprio partire dal bisogno di costruire dei confini precisi, devi darti fiducia rispetto alla persona che stai diventando. Separarsi differenziarsi non è un tradimento ma è proprio ciò a cui tutti dobbiamo tendere.
Se riflettiamo sull’iperprotezione potrebbe essere letto come un gesto d’amore incondizionato ma allo stesso tempo potrebbe essere anche una prigione in cui si fanno i conti con un senso di inadeguatezza e di impotenza.
Le abitudini differenti della coppia non sono un tassello insormontabile a volte fanno crescere il rapporto. La differenza sta in cosa vuoi davvero tu. Se questa differenza la accetti, la rispetti, puoi convicerci, o se invece non rientra nelle tue corde. Non c’è una scelta giusta o sbagliata ma c’è solo un ascolto di ciò che a te fa stare bene in quel momento, solo a te. Non al tuo ragazzo, non ai tuoi genitori o al mondo intero. Ascolta cosa vuoi tu.
Potresti anche pensare di rivolgerti ad uno Psicologo, avere uno spazio di confronto neutro e privo di ogni giudizio potrebbe aiutarti ad ascoltarti maggiormente e ad utilizzare strategie più funzionali.
Un caro saluto!