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Tecniche espressive, Di Renzo: Consentono al terapeuta di rintracciare il disagio anche senza verbalizzazione

Riparte la Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE

Le tecniche espressive sono strumenti fondamentali quando si lavora con bambini che per età, disagio o disturbo non hanno raggiunto un’adeguata verbalizzazione. Ma sono fondamentali anche con i bambini che pur avendo raggiunto un’adeguata verbalizzazione non hanno ancora sviluppato quei processi di pensiero riflettenti che consentono di affrontare il disagio attraverso la cura delle parole”. Parte da qui Magda Di Renzo, responsabile del Servizio terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) e direttrice della Scuola in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE, per spiegare l’importanza di formare i futuri psicoterapeuti dell’età evolutiva all’utilizzo delle tecniche non verbali.

“I mezzi come l’espressività corporea o il gesto grafico sono i linguaggi naturali del bambino attraverso i quali è possibile permettergli l’elaborazione e l’espansione dei contenuti- spiega Di Renzo- permettono dunque di fare attività motivanti che consentono di rintracciare un disagio che verrà rappresentato attraverso il colore o la forma e che consentirà poi il passaggio alla comprensione e alla traduzione anche verbale”. Ma per utilizzare questo mezzo in senso psicoterapico “è importante che il terapeuta abbia avuto una sua esperienza a riguardo e sappia gestire gli strumenti idonei”, precisa Di Renzo.

Per questo la Scuola IdO-MITE prevede una formazione sulle tecniche espressive che copre trasversalmente tutti e quattro gli anni di corso. “Accanto alla parte teorica e alla formazione analitica personale la Scuola prevede dei gruppi esperienziali che consentono sia l’utilizzo della corporeità sia dei canali espressivi come pittura, creta, manipolazione. E’ importante, infatti, che il futuro psicoterapeuta ne faccia esperienza per poter rendere simbolico tutto ciò che fa attraverso la dimensione concreta”.

L’utilizzo di queste tecniche non riguarda solo i bambini. “Facciamo anche dei gruppi terapeutici mamma-bambino dove l’espressività corporea o l’espressione grafica sono al centro- spiega Di Renzo- Se non si crea questa dimensione, infatti, è difficile passare alle tappe successive”. A questo proposito la psicoterapeuta spiega che “l’IdO sta mettendo in rete le esperienze presenti in Italia dove sono stati portati avanti questi laboratori in senso terapeutico. E’ molto importante, infatti, fare delle distinzioni- conclude la psicoterapeuta- Tutti i bambini si divertono a disegnare ma se si vuole utilizzare il disegno come strumento educativo e terapeutico allora serve una formazione”.

La Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE ripartirà a gennaio per il primo anno. La Scuola propone 2.000 ore di formazione, di cui 1.000 di insegnamenti teorico-pratici, 400 ore di formazione personale e clinica, 600 ore di tirocinio.

Al termine del quadriennio i corsisti, oltre a diventare psicoterapeuti, avranno anche conseguito tre patentini per l’uso professionale del Test di Wartegg, del Test sul Contagio Emotivo (TCE) e del Training Autogeno per gli adolescenti.

A questo link tutte le informazioni: http://www.fondazionemite.org/scuola-psicoterapia/