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‘Mamme a bordo’, Polinari: Lavorare su dinamica relazionale madre-bambino facilita sintonizzazione affettiva

“Nel nostro modello il terapeuta ha un ruolo attivo e nel suo fare terapia al bambino in presenza della mamma diventa per lei un modello da seguire e facilita comunicazione e nuove interazioni”
A gennaio riparte la Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE

“Mamme a bordo è un setting rivolto a bambini della fascia d’età 0-3 anni che presentano una vulnerabilità nell’area comunicativo-relazionale. Quando si lavora con bambini così piccoli è fondamentale non anticipare la diagnosi ma intercettare precocemente i fattori di rischio e su quelli lavorare. Individuare precocemente le vulnerabilità consente, infatti, di intervenire prima che si strutturino in un disturbo. Il futuro psicoterapeuta dovrà quindi avere una conoscenza approfondita non solo sulla psicopatologia dell’età evolutiva ma anche sulle tappe dello sviluppo tipico perché solo una comprensione adeguata dei limiti e delle potenzialità del bambino permette il rispetto dei suoi tempi di sviluppo e della sua traiettoria evolutiva e permette di collocare l’intervento lì dove il bambino si è fermato”. Parte da qui Serena Polinari, psicoterapeuta dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), per spiegare perché sia importante insegnare ad uno psicoterapeuta dell’età evolutiva la gestione di un setting ‘Mamme a bordo’, una psicoterapia diadica in gruppo in cui ogni gruppo è formato da quattro diadi madre-bambino e condotto da due psicoterapeuti. “E’ un setting molto complesso- precisa Polinari- perché prevede di lavorare contemporaneamente su tanti livelli ed è per questo che nei quattro anni di specializzazione previsti dalla scuola in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE i futuri psicoterapeuti ricevono una formazione specifica”.

Nel setting ‘Mamme a bordo’ “c’è il lavoro sul bambino e sulle sue difficoltà ma anche sulla relazione madre-bambino- spiega Polinari- nel nostro modello il terapeuta ha un ruolo attivo e nel suo fare terapia al bambino in presenza della mamma diventa per lei un modello da seguire e facilita comunicazione e nuove interazioni”. Il terapeuta quindi “svolge la funzione di ‘compagno vivo’ di cui parla la psicoterapeuta Anne Alvarez e aiuta la diade madre-bambino a trovare, attraverso la condivisione ludica, la sintonizzazione affettiva”, precisa l’esperta IdO. Dunque “saper stare insieme nei luoghi del bambino, che sono quelli del corpo, del movimento e del gioco- dice Polinari- giocare insieme per ritrovare una sintonia e perché sia il piacere sperimentato nella relazione e nella condivisione la spinta verso nuovi apprendimenti e verso nuovi passaggi evolutivi”.

Le esperienze vissute insieme e condivise nel setting vengono poi elaborate e risignificate nello spazio di counseling perché il terapeuta che conduce ‘Mamme a borso’ è anche quello che si occupa del counseling quindicinale con i genitori.

“Nel modello psicodinamico relazionale a mediazione corporea dell’IdO consideriamo i genitori una grande risorsa e la terapia un percorso condiviso- spiega Polinari- per questo sono previste anche tre sedute padri-bambini e sedute di gruppo solo mamme in cui si lavora con tecniche mutuate dallo psicodramma, dalla danzamovimento terapia o dalla terapia della sabbia. Tutte tecniche che vengono non solo studiate ma sperimentate in prima persona dai futuri psicoterapeuti nei vari laboratori previsti nel percorso di formazione della scuola IdO-MITE”.

Nel setting ‘Mamme a bordo’ c’è quindi il lavoro sul bambino, sulla relazione madre-bambino, sulla genitorialità e “un altro livello di lavoro è quello sulla dimensione gruppale perché- spiega la psicoterapeuta- è un setting di terapia diadica in gruppo e ogni mamma e ogni bambino fa in seduta un’esperienza protetta di incontro con l’altro, impara piano piano a condividere spazi, attività, emozioni e vissuti profondi. E questo- conclude Polinari- assume un’importanza fondamentale soprattutto oggi in questa delicata fase pandemica e post pandemica”.

La Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE ripartirà a gennaio per il primo anno. La Scuola propone 2.000 ore di formazione, di cui 1.000 di insegnamenti teorico-pratici, 400 ore di formazione personale e clinica, 600 ore di tirocinio.

Al termine del quadriennio i corsisti, oltre a diventare psicoterapeuti, avranno anche conseguito tre patentini per l’uso professionale del Test di Wartegg, del Test sul Contagio Emotivo (TCE) e del Training Autogeno per gli adolescenti.

A questo link tutte le informazioni: http://www.fondazionemite.org/scuola-psicoterapia/