Anche il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, raccontava e inventava favole per i suoi figli. Perché le favole possono aiutare la relazione. Un libro letto prima di andare a dormire è una carezza, un abbraccio, un momento di intimità che rafforza il legame genitori-figli e sembra dire “adesso sono qui con te”. Ecco allora che anche le favole possono essere un modo per affrontare i problemi quotidiani, le paure. Come quelle dei bambini che si trovano a tornare a scuola con lo spettro delle quarantene o di possibili dad. O quelle dei genitori, in bilico tra smart working e rientro totale al lavoro.
In questo contesto può giocare un ruolo importante lo psicoterapeuta dell’età evolutiva, aiutando a favorire la relazione e a ragionare su quale possa essere il sistema migliore per salvaguardare l’assetto familiare.
Da queste considerazioni nasce l’open day organizzato dalla Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva Istituto di Ortofonologia (IdO)-Fondazione Mite dal titolo: ‘Come aiutare la famiglia a tornare in presenza: giochi, favole ed esperienze’. Un appuntamento, in programma in diretta facebook giovedì 28 ottobre alle 13, nel corso del quale psicoterapeuti e psicoanalisti della scuola tracceranno un quadro di come stanno oggi bambini e genitori cercando di trovare un punto di equilibrio mettendo anche in evidenza il valore dei laboratori madre-bambino per sottolineare l’importanza di lavorare sulla consapevolezza del corpo per favorire la relazione.
In programma gli interventi di Bruno Tagliacozzi, coordinatore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-Mite; Magda Di Renzo, responsabile del Servizio terapie IdO e direttrice della Scuola specializzazione IdO-Mite; Robert Mercurio, psicoanalista junghiano e docente della Scuola specializzazione IdO-Mite; Renata Biserni, psicoterapeuta responsabile dei laboratori della Scuola specializzazione IdO-Mite.