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L’uso di queste sostanze è una cosa grave…

Ho scoperto che mio figlio fuma cannabis, più o meno regolarmente. Ho affrontato il discorso con lui con serenità, senza scenate. Ho espresso la mia delusione, la mia preoccupazione, ho ascoltato le sue ragioni, e mi sono mostrata decisa nel fargli capire che non ho alcuna intenzione di passarci sopra, che l’uso di queste sostanze è una cosa grave e non posso tollerare che la cosa continui, che comprendo le sue motivazioni, ma che questa non è la via per superare un disagio, per sentirsi meglio, o più integrati in un gruppo. Mio figlio era uno sportivo di buon livello. A scuola ha avuto sempre un ottimo rendimento, nonostante le grosse difficoltà per conciliare studio e attività sportiva. Col lockdown è finito tutto. Ha ancora buoni voti a scuola, ma con la ridicola dad ci vuole poco, ha lasciato lo sport, non vede con chiarezza cosa fare del suo futuro. Questo il quadro a grandi linee. Posto che sono stata chiara con lui nel dirgli che eserciteremo un controllo più stretto e che non godrà dell’ampia libertà di cui ha goduto finora finché non dimostrerà di saperla meritare, vorrei sapere se sia opportuno vietargli di frequentare quelli tra i suoi amici che fanno uso di queste sostanze, o se una stretta così forte possa essere deleteria. Vi ringrazio e, prima di congedarmi, vi rivolgo un appello: fate qualcosa per i nostri figli, intervenite a livello governativo, sui mass media, ovunque possano ascoltare la vostra autorevole voce. Le scelte politiche di questo ultimo anno stanno producendo enormi danni sulla popolazione giovanile, sotto tutti gli aspetti, e non sono certo io a doverlo spiegare a voi, ma voi, forse, riuscirete a farvi ascoltare. Vi ringrazio di nuovo, mi scuso per essermi dilungata, e vi porgo i miei più cordiali saluti

Mamma


Cara Mamma, 
grazie per aver contattato il nostro servizio, riteniamo che molti genitori possano riconoscersi nella sua storia.
Capiamo la sua preoccupazione non solo legata all’uso di cannabis ma soprattutto rispetto a questo momento storico così complesso che colpisce in particolar modo i ragazzi.  Le diverse restrizioni sul contatto, la socialità, lo sport, la progettualità hanno determinato una chiusura importante e una riduzione della motivazione, soprattutto tra i banchi di scuola. 

Allo stesso tempo, in questa pandemia, sono stati attivati molteplici progetti di sostegno psicologico sul territorio nazionale che hanno proprio lo scopo di sostenere e accogliere i ragazzi.
Sicuramente l’adolescenza è una fase di sperimentazione importante, dove i figli cercano di costruire la propria identità anche attraverso comportamenti non sempre funzionali. In questa terra di mezzo dove non si è ancora adulti ma nemmeno bambini, gli adolescenti devono confrontarsi con il giudizio, con le aspettative del gruppo dei pari, degli adulti. Non è un percorso facile, a volte ci si perde perchè non ci sente mai all’altezza, perchè non si riesce ad accettare le vulnerabilità o perchè si ha paura di deludere costantemente gli altri. Trovare un proprio ruolo, una propria identità diventa una sperimentazione complessa. 
Ha fatto bene ad affrontare suo figlio con serenità, aprendo al dialogo e cercando di capire quale fosse il bisogno di suo figlio. Atteggiamenti di troppa severità o al contrario di lassismo sarebbero da evitare. È preferibile adottare comportamenti fermi ma che includano anche un ascolto ed una vicinanza, facendogli capire che come genitori ci siete, se c’è qualche problema che lo preoccupa o un disagio. Il consumo di sostanze potrebbe, quindi essere legato al periodo, e quindi passeggero, oppure no, di fatto sarebbe importante aiutare suo figlio a ritrovare la motivazione, magari partendo dai suoi interessi, forse così riuscirà piano piano a recuperare l’entusiasmo e, conseguentemente, abbandonerà i comportamenti disfunzionali.
In generale, quando si parla di consumo di sostanze allontanarsi dal contesto può essere utile, ma mantenere una linea dura e di ulteriori controllo potrebbe indurre suo figlio a trovare degli escamotage o a nascondersi, inoltre, in questo momento togliergli anche il gruppo di amici potrebbe essere deleterio. Le consigliamo di lasciare aperto il confronto con suo figlio, di continuare a monitorare sottolineando però la fiducia che ripone in lui e nella sua capacità di tutelarsi. L’informazione è sicuramente un valido supporto. 
Può anche suggerire a suo figlio, qualora ne sentisse il bisogno di scrivere al nostro servizio esperti@diregiovani.it dove troverà una èquipe di psicologi pronti ad accogliere dubbi e timori degli adolescenti.
Un caro saluto!
L’èquipe degli esperti